I robot Danieli in campo per trattare i rifiuti speciali

Il Ceo Corsini David: «Adottate soluzioni avanzate per siderurgia e l’ambiente»

Si tratta di operazioni anche ad alto rischio: dalle centrali nucleari all’off-shore

Riccardo De Toma

UDINE. Intelligenza artificiale e robot di nuova generazione per gestire le operazioni di raccolta e selezione dei rifiuti speciali. Non è fantascienza, ma l’obiettivo concreto del memorandum d’intesa firmato ieri da Danieli Telerobot Labs, la controllata genovese del gruppo friulano specializzata nelle applicazioni della robotica in ambito siderurgico, energetico, sanitario e ambientale, e Amiu, la utility che gestisce la raccolta rifiuti nel capoluogo ligure.

L’intesa, che si instaura in una collaborazione avviata già da anni nell'ambito delle indagini ambientali ad alto contenuto tecnologico, punta a individuare nuove «soluzioni automatizzate che si avvalgono dell'intelligenza artificiale e dell'apprendimento automatico per separare i materiali riciclabili misti negli impianti di trattamento, con lo scopo di minimizzare il divario tra i materiali raccolti e quelli riciclati». Un approccio, si legge ancora nella nota diffusa ieri da Amiu e Danieli Telerobot, essenziale in particolare nel trattamento di alcuni rifiuti speciali e dei Raee (rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche). «La filosofia e gli obiettivi – spiega l’amministratore delegato di Danieli Telelab David Corsini – sono gli stessi che caratterizzano, in siderurgia, il trattamento e la selezione dei rottami metallici e che toccano, in generale, la gestione del fine vita di ogni prodotto».

Non è un campo nuovo nell’ambito della raccolta rifiuti, e molte aziende offrono già soluzioni personalizzate nel settore del riciclo: bracci robotici guidati da visione automatica, videocamere spettroscopiche, sensori per separare gli oggetti su nastri trasportatori in base alla percezione di taglia, forma, colore e livello di conduttività. Ma le cose si complicano nel caso dei rifiuti speciali e dei Raee, rendendo più difficile la classificazione corretta dei materiali e lo smantellamento dei vari dispositivi.

È qui che entra in gioco la mission di Telerobot Labs, che nella consistente costola genovese di Danieli (240 addetti) è una società piccola (25 addetti) ma con una grande tradizione nella robotica applicata in ambienti pericolosi e ostili, dalla siderurgia alle centrali nucleari, fino all’off-shore petrolifero e alle condotte sottomarine. «Gestiamo l’unica isola robotizzata per lo smaltimento di materiale radioattivo attiva in Italia, sul lago di Bracciano, con robot che manipolano, tagliano, inscatolano materiale contaminato, e abbiamo anche fornito il robot per lo smaltimento del camino della centrale del Garigliano», spiega ancora Corsini. Di quest’anno, inoltre, il contratto firmato con l’agenzia europea Fusion for Energy (F4e), per fornire i sistemi robotizzati d’ispezione dei condotti di alimentazione dell’acceleratore di particelle Iter, un reattore a fusione nucleare “pulita” di tipo sperimentale in costruzione a Cadarache, in Provenza, nell’ambito di un progetto che coinvolge Ue, Usa, Russia, Cina, Giappone, India e Sud Corea. Il contratto siglato dalla controllata di Danieli, che ha battuto la concorrenza di altre venti aziende, vale 1,8 milioni e ha la durata di tre anni.

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