I dieci anni record di AcegasApsAmga nel Gruppo Here. Ricavi a 1,6 miliardi
La più grande multiutilty del Nord Est nasce nel 2014 con l’ingresso di Udine e Gorizia. «Valore per i cittadini»

Declinata in numeri, la nascita di AcegasApsAmga, di fatto avvenuta 10 anni fa con l'ingresso dei territori di Udine e Gorizia nel Gruppo Hera avvenuta con l’incorporazione di Amga e di Isontina reti gas ed Est reti elettriche, ha favorito la creazione della più grande multiutility del Nord Est con ricavi passati dai 365 milioni del 2015 ai 1,64 miliardi del 2023, con un Mol salito da 129 milioni a 229 milioni. E se non bastasse, l’aver mantenuto la sede legale delle società in regione, fa sì che 738 milioni di euro di tasse e imposte vengano versate in Fvg, contro i 61 milioni del 2014, con quel che questo significa in termini di decimi che entrano nelle casse regionali.
Dieci anni di storia, di traguardi raggiunti e di altri già identificati, ricordati a Udine nel corso di un evento che ha visto, come protagonisti, i vertici di Hera del 2014, con l’allora presidente esecutivo e oggi presidente onorario Tomaso Tommasi di Vignano, l’allora Ad Stefano Venier, oggi Ceo di Snam, l’assessore Fabio Scoccimarro, i sindaci Alberto Felice De Toni e Rodolfo Ziberna, insieme agli ex primi cittadini Furio Honsell e Pietro Fontanini, l’Ad di AcegasApsAmga Roberto Gasparetto, Daniele Romanello, ex dg di Amga e direttore gas di AcegasApsAmga, Isabella Malagoli, Ad di Hera Comm ed Est Energy, Carlo Andriolo, attuale dg, e Cristian Fabbri, presidente di Hera, introdotti da Paolo Mosanghini, vicedirettore del quotidiani Nem.
«È stata una storia importante - ha esordito Tommasi di Vignano - e non solo per i risultati economici ma per il valore e la qualità dei servizi oggi garantiti ai cittadini». Merito «degli investimenti dispiegati in questi anni», ha sottolineato Scoccimarro richiamando la collaborazione vincente pubblico-privato che ha «anticipato di 5 anni gli obiettivi del Green Deal europeo». Un percorso di successo, hanno riconosciuto sia De Toni che Ziberna, anticipatorio rispetto a possibili aggregazioni di cui già oggi si discute, relativamente all'acqua e ai rifiuti.
È stato Gasparetto a rendere merito alle amministrazioni locali di aver vincolato l’operazione ad una serie di impegni, a partire dalle sedi legali delle società (Amga e Amga calore e impianti), oggi parte di Hse, una delle maggiori Esco italiane, e di EstEnergy, primo operatore di vendita di energia del Nord Est. Anche qui, in termini numerici, Hse è passata da 7 milioni di ricavi e i milione di Mol, a oltre 1 miliardo nel 2023 con 107 milioni di margine operativo lordo. Ricordata anche una delle prime gare per la gestione della distribuzione del gas, Atem Udine 2, che si è aggiudicata la società udinese.
In termini di investimenti, 730 milioni il valore dispiegato sul territorio tra il 2014 e il 2023 nel Triveneto, di cui 105 milioni sulle province di Udine e Gorizia. Mentre 48 milioni di euro sono entrati nelle casse dei soci udinesi del gruppo sottoforma di dividendi. Più volte richiamati, i collaboratori dell’azienda che hanno raccontato il proprio percorso, sono saliti oggi a 1.450 quelli impiegati in regione. Così come è stata ricordata la storia sindacale del gruppo, che ha da poco siglato il Patto del buon lavoro, che oltre ad intervenire sull’aspetto normativo, migliora il premio di risultato passato da 1.380 euro del 2014 a 2.440 euro oggi con obiettivo 3 mila euro.
Dai risultati agli obiettivi, «nuove sfide ci attendono - ha dichiarato Cristian Fabbri - iniziando da uno sviluppo che deve essere sostenibile» verso il quale si indirizzano 4,5 miliardi di investimenti nel prossimi 5 anni, di cui una quota del 40% rivolta agli effetti del cambiamento climatico, il 30% alla decarbonizzazione e riduzione delle emissioni, e una ulteriore quota all’economia circolare. Pronti a disegnare «una storia di futuro per il Nord Est».
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