I cent’anni di Rigoni di Asiago: «Benessere, un grande valore»

La storia della Rigoni comincia negli anni ’20 del secolo scorso. Siamo sull'Altopiano di Asiago, quando nonna Elisa trasforma la sua attività di apicoltrice, svolta a livello amatoriale, in un vero e proprio lavoro. Assieme a lei coinvolge tutta la famiglia.
Dopo 100 anni sono i suoi nipoti a portare avanti quella che è divenuta una delle più importanti aziende italiane nel settore della confettura. Degli insegnamenti di nonna Elisa, Andrea Rigoni, amministratore delegato e presidente Rigoni di Asiago, assicura di conservare «la tradizione del nostro territorio, innovandola per camminare al passo con i tempi, ma senza mai tradirne i valori. La nostra azienda è una grande famiglia e continueremo ad esserlo, perché è con questo spirito che affronteremo le nuove sfide».
Il miele è il filo conduttore della storia della Rigoni di Asiago: nel 1979 l’azienda decide di ampliare la sua offerta, proponendo varietà monofloreali, una novità per quei tempi. Nel 1990 c’è l’apertura del nuovo stabilimento sull’Altopiano di Asiago e due anni dopo la produzione diventa totalmente biologica e tutti i prodotti sono certificati.
Nel 1993 investe in aziende agricole in Bulgaria dedite alla coltivazione della frutta, un territorio incontaminato e dalle condizioni ideali per praticare il metodo biologico. Ora opera su circa 1.400 ettari. In Bulgaria la frutta viene raccolta, controllata, surgelata e trasportata poi sull’Altopiano di Asiago per la lavorazione e la trasformazione.
Nel 1996 nasce Fiordifrutta, una preparazione realizzata esclusivamente con frutta biologica e dolcificata con succo di mele. Dieci anni dopo questo prodotto diventa leader di mercato in Italia nel suo segmento, mentre nello stesso anno c’è l’apertura di un polo logistico nei pressi di Verona, ad Albaredo d’Adige, con una capacità di stoccaggio di 13 milioni di vasetti. Quindi si aggiungono nuovi prodotti, alcuni iconici come la Nocciolata, poi Dolcedì e Tantifrutti (bevande di frutta).

L'azienda si sviluppa e cresce, aumenta il successo non solo in Italia ma anche oltreconfine. Nel 2009, dopo la filiale commerciale negli Usa, viene inaugurata quella in Francia. Per i mercati dii Paesi Bassi, Belgio e Lussemburgo è attiva la Rigoni di Asiago Benelux. Lo scorso anno Rigoni ha acquisito l’azienda francese Saveurs & Nature, azienda specializzata in cioccolato biologico.
«Abbiamo fatto tanta strada e siamo arrivati fin qui con un grande obiettivo: creare prodotti di alta qualità e bontà, nel rispetto di uno stile di vita che tenga conto del benessere di tutti - spiega Andrea Rigoni, terza generazione alla guida della società -. Sono stati cento anni di impegno, di scelte mirate, talvolta non facili, puntando però sempre all’eccellenza. Non è un punto di arrivo, ma solo una tappa».

Il Gruppo Rigoni di Asiago realizza un volume di affari di oltre 138 milioni di euro e ha una forza lavoro di circa 300 persone, la metà in Italia. La sede centrale è ad Asiago, mentre a Foza, sull’Altopiano di Asiago, a circa 1000 metri di altitudine, sorge lo storico sito produttivo.

Qui, ogni anno, vengono lavorate e trasformate circa 5 mila tonnellate di frutta attraverso un ciclo produttivo totalmente automatizzato. La capogruppo è partecipata da Giochele Srl (società finanziaria della famiglia Rigoni) con il 57,30% e Kc Next Food di Kharis Capital, operatore finanziario specializzato nei mercati consumer con il 42,7%.
La presenza sul mercato italiano avviene soprattutto attraverso la Gdo (95% del fatturato), a cui si affiancano il canale Horeca e quello dei punti vendita al dettaglio. Sul mercato italiano Mielbio e Nocciolata sono il secondo player per vendite. Nel 2020 è stato lanciato il canale e-commerce.

L’Italia è il mercato principale e contribuisce per il 61% al fatturato, di cui il 44% proviene dalle vendite nel Nord Italia. Sul fronte export la Francia (23%) è il mercato capofila, seguito da Germania, Austria, Svizzera e Benelux. L’azienda, oggi, è orientata all’innovazione e all’espansione sui mercati internazionali. Per celebrare il centenario l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato ha realizzato un francobollo in 250 mila esemplari.
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