I brasiliani di Valgroup rilevano Ifap di Palmanova

Dici Bruseschi e il pensiero va all’Udinese calcio, prima, e poi all’Apu o al Palmanova calcio poi. Ma i Bruseschi sono anche una famiglia di imprenditori. Del legno prima, della plastica poi. Con la Ifap di Palmanova hanno percorso sessant’anni di storia che si ferma, oggi. Ma non si ferma l’azienda «a cui - racconta Piero Bruseschi che, insieme al fratello Marco, ha retto il timone della società - assicuriamo un futuro».
La Ifap, circa 48 milioni di euro di ricavi di cui un terzo realizzati all’estero, una quarantina di addetti, una leadership nella trasformazione delle materie plastiche, specializzata nella produzione sia di preforme per i mercati lattiero/caseari, succhi di frutta, detergenza, igiene personale, sia di bottiglie in particolare per i prodotti lattiero/caseari e succhi di frutta, passa infatti nelle mani di Valgroup.
Si tratta di un gruppo brasiliano operante, oltre che in Sud America, in Spagna, Usa e, più di recente, anche in Italia. Conta oltre 6.500 dipendenti, 40 stabilimenti e 1,5 miliardi di dollari di ricavi l’anno. In Italia Valgroup è sbarcata un paio d’anni fa con l’acquisizione di Nuovaplast, azienda della provincia di Teramo, e oggi ha portato a termine altre due operazioni rilevando la bresciana Garda Plast e l’Ifap di Palmanova, entrambe già partecipate dal fondo di private equity Progressio.
A cedere sono sia il fondo (socio di maggioranza di Ifap dal 2018) che la famiglia Bruseschi, che accompagnerà la nuova proprietà e il management con un ruolo di consulenza. «Una decisione - rimarca Pietro Bruseschi - ponderata per garantire il futuro e la crescita dell’azienda, in considerazione del fatto che siamo stati cercati per performare un gruppo importante a livello internazionale che oggi copre il 40% del mercato italiano».
L’azienda palmarina venne fondata esattamente sessant’anni fa, nel 1963, da Dino Bruseschi, iniziando a produrre avvolgibili in legno e successivamente in plastica, «in seguito - racconta Pietro - si è concentrata sul Pvc e le tubazioni per la telefonia e il settore elettrico».
Nell’83 con la presenza del figlio Pietro, tenendo sempre presente come obiettivo la qualità sino ad ambire all’eccellenza per la scelta di ulteriori mercati, lo sguardo si rivolse verso una nuova sfida imperniata nella produzione di una novità: le bottiglie in Pet. «Grazie a questa scelta, siamo stati fornitori della Coca Cola dall’83 al 2008» ricorda ancora Pietro.
Il Pet progressivamente si afferma come soluzione ideale per il confezionamento di un’ampia varietà di prodotti, dalle bibite alle acque minerali, dal latte ai detergenti, e Ifap cresce, conquistando nuovi clienti e nicchie di mercato.
I figli di Dino Bruseschi, Pietro e Marco, entrati in azienda negli anni 70, ne guidano l’evoluzione e lo sviluppo fino a oggi, avendo sempre grande attenzione verso le problematiche ambientali e della green economy, tanto che nei prodotti è andata crescendo la percentuale di materiale riciclato. Con l’ingresso nell’azionariato del fondo Progressio, Ifap ha compiuto un ulteriore salto acquisendo, tra i propri clienti, anche Nestlè con i marchi San Pellegrino e Perrier.
Oggi un ulteriore evoluzione con il passaggio in Valgroup «per assicurare all’azienda, e ai lavoratori, non solo continuità ma ulteriori nuove opportunità», conclude Piero Bruseschi.
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