Hnh Hospitality rileva il Grand Hotel di Trento e accelera in Nord Italia

L’accordo, raggiunto con la famiglia Frizzera Stefenelli, segna l’ingresso in una nuova regione e consolida la strategia di crescita su scala nazionale

Roberta Paolini

Hnh Hospitality aggiunge una nuova preziosa tessera al suo mosaico dell’hotellerie. Il gruppo veneziano della famiglia Boccato ha, infatti, rilevato la gestione del Grand Hotel di Trento, uno dei simboli dell’ospitalità cittadina, aprendo una fase di sviluppo che coincide con un 2025 di espansione a più corsie.

L’accordo, raggiunto con la famiglia Frizzera Stefenelli, segna l’ingresso in una nuova regione e consolida la strategia di crescita su scala nazionale. L’hotel continuerà a operare con la storica insegna “Grand Hotel Trento”, scelta che protegge identità e posizionamento dell’albergo. Hnh Hospitality subentra nella proprietà e nella gestione dell’azienda alberghiera, mentre la famiglia Frizzera Stefenelli mantiene l’intera proprietà dell’immobile.

La struttura, 136 camere, centro congressi e ristorante, si prepara così a una nuova stagione competitiva: un asset centrale in un territorio che esprime, come osserva l’ad Luca Boccato, «una domanda importante».

Proprio il Trentino rappresenta un tassello strategico per il gruppo, che lo considera un mercato maturo e ricettivo. Per HNH Hospitality l’investimento si inserisce in un anno ad alta intensità. «Questo annuncio si inserisce in un 2025 di crescita, caratterizzato dall’avvio di diversi progetti strategici, a conferma della nostra volontà di unire tradizione, innovazione e qualità nel settore alberghiero». Il gruppo, che chiude l’anno fiscale a ottobre, dovrebbe archiviare con ricavi attorno ai 120 milioni di euro. «Non abbiamo ancora i numeri precisi- sottolinea Boccato - aAbbiamo fatto un po’ meglio del previsto, siamo andati bene sul perimetro, un po’ in ritardo sulle nuove aperture». La pipeline rimane consistente: «in portafoglio ci sono 19 strutture e quattro in apertura. L’obiettivo è arrivare almeno a 25: 23 sono già firmate».

All’operazione trentina si affianca un’agenda di investimenti che tocca alcune delle principali città italiane. A Verona, con l’hotel Leon d’Oro passato alla gestione di Hnh che verrà successivamente trasformato in un DoubleTree by Hilton, si affaccia anche il progetto Homy Livia: «Sono 23 appartamenti in via Mazzini anche per soggiorni prolungati».

Tra le iniziative in corso, Boccato elenca una serie di cantieri destinati a ridisegnare il perimetro del gruppo: «L’Hilton Garden Inn di Bergamo, all’aeroporto, partirà nel 2027. A Torino apriremo un Radisson Collection nella storica Cavallerizza Reale. Palazzo delle Stelline arriverà sempre nel 2027. E a Milano Linate faremo un Hilton DoubleTree all’interno dell’aeroporto: al posto degli ex uffici della Sea, che verranno demoliti». —

R.P.

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