Gru mobili di Liebherr Italia in volo con noleggi ed eolico

L’azienda, insediata a Monfalcone dal 2004, è parte del gruppo tedesco di macchine operatrici. Nel 2024 ha registrato un fatturato record di 75 milioni. Offre servizi post vendita e riparazioni

Giorgia Pacino

Quelle distribuite da Monfalcone sono destinate al solo mercato italiano, eppure sono le stesse finite nel mirino dell’amministrazione statunitense in quanto prodotti “derivati” in acciaio e alluminio. Nell’elenco aggiornato di oltre 400 prodotti su cui si abbatteranno i dazi settoriali del 50%, ci sono anche le gru mobili come quelle vendute e riparate nel goriziano da Liebherr Italia, società italiana della famiglia tedesca Liebherr – Werk Ehingen, tra i maggiori costruttori di macchine operatrici al mondo.

Attiva dal 1984 nella distribuzione per l’Italia, nei servizi post-vendita e dotata anche di un’officina riparazioni, l’azienda italiana si è insediata a Monfalcone nel 2004 e, con i suoi 60 dipendenti, rappresenta una piccola ma rilevante parte del gruppo Liebherr. È posseduta al 100% dalla divisione gru mobili, gommate e cingolate, che vale il 23% del fatturato globale del gruppo pari a 14 miliardi.

Liebherr Italia viaggia regolarmente sui 60 milioni, ma nel 2024 ha registrato un fatturato record di 75 milioni. «Vendiamo prodotti con un valore unitario molto elevato, l’anno scorso abbiamo anche consegnato una macchina per il settore eolico di alto valore», spiega Paola Lupi, finance manager di Liebherr Italia. «Quest’anno saremo di nuovo su quei livelli: avevamo attese meno positive, invece il mercato italiano sta andando molto bene».

Paola Lupi, finance manager Liebherr Italia
Paola Lupi, finance manager Liebherr Italia

Le incertezze economiche globali hanno un impatto moderato sul distributore italiano, ma anche a livello di gruppo la situazione appare sotto controllo. Di proprietà della famiglia Liebherr da tre generazioni, Liebherr Group è un’impresa tecnologica a conduzione familiare con una gamma di prodotti diversificata che comprende un totale di 13 segmenti.

«Nonostante le dimensioni, l’approccio è veramente familiare: la casa madre è molto vicina alle diverse divisioni e alle aziende più piccole», assicura Lupi. «Essendo presente a livello globale, negli anni abbiamo visto che, anche nelle fasi di crisi che interessano alcune aree del mondo, il gruppo è sempre riuscito a compensare questi andamenti su altri mercati, mantenendo un trend positivo. C’è una visione molto a lungo termine».

Il gruppo tedesco opera a livello globale con 150 aziende nel mondo. Oltre alle gru, registrano andamenti positivi, tra gli altri segmenti, le attività nell’ambito del mining e delle macchine da miniera. «Il gruppo ha saputo trovare canali diversi e offre una gamma variegata di prodotti, che nel tempo hanno andamenti più o meno stabili», sottolinea la manager. «Liebherr – Werk Ehingen nel 2024 ha totalizzato 3,9 miliardi di fatturato».

Liebherr Italia vende principalmente a imprese che noleggiano le macchine ad altre aziende per particolari attività: montaggi industriali, lavori nelle raffinerie, costruzioni di ponti e infrastrutture. E, soprattutto al Sud Italia, montaggio e manutenzione delle pale eoliche. Più limitato il segmento destinato alla vendita di macchine usate. La crescita degli ultimi anni è stata spinta anche dai bonus Industria 4.0 e ora dai benefici previsti per le Zone economiche speciali.

«Al venir meno degli incentivi ci aspettavamo una saturazione del mercato che invece non c’è stata. Dal 2026, quando andrà a esaurirsi questo booster, ci aspettiamo un incremento sul segmento macchine usate», prevede Lupi.

«Da qualche anno vediamo una crescente concorrenza cinese: l’Italia è uno dei mercati su cui la Cina sta puntando per entrare in Europa. I nostri clienti sono comunque fedeli al brand – assicura la manager – da sempre costruiamo una relazione basata sulla fiducia reciproca e su rapporti di lungo termine».

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