Gervasoni sopra le attese grazie al canale contract
L’azienda dell’arredo di design ha chiuso il 2023 con ricavi a 38,5 milioni. Inaugurato a Manhattan, in Lexington Avenue, il primo flagship store

Vetrina a New York per il design di Gervasoni, che ha inaugurato il suo primo flagship store negli Stati Uniti, nella prestigiosa location di Lexington Avenue. Lo storico marchio friulano, con i suoi 140 anni di storia, è approdato a Manhattan nello stesso stabile dove avevano già aperto i propri negozi, nello scorso autunno, Meridiani e Davide Groppi, anch’essi parte di Dexelance, il gruppo fondato dai fratelli Gervasoni nel 2015 con il nome di Italian design brands, quotato in borsa dal maggio 2023.

Lo sbarco a New York corona una fase che resta di crescita, certificata da un bilancio 2023 chiuso con 38,5 milioni di fatturato e un Ebitda del 20%. «Un risultato – commentano Giovanni e Michele Gervasoni, rispettivamente presidente e amministratore delegato – superiore alle aspettative, che tenevano conto di un rallentamento fisiologico del mercato, dopo il boom del biennio 2021-2022. Il 2024? Il primo trimestre si è chiuso anch’esso al di sopra del budget, mantenendosi in linea con l’andamento del 2023». A sostenere i fatturati soprattutto il comparto contract, che in questa fase è più dinamico rispetto al retail, e in particolare il navale, con grandi commesse come quella acquisita nel 2023 per gli arredi mobili della Sun Princess, il colosso da 178mila tonnellate di stazza e 4.300 passeggeri costruita da Fincantieri per Princess Cruises.

L’importante apporto del contract, il prestigio del marchio e il costante presidio dei grandi appuntamenti fieristici internazionali, dal Salone del Mobile di Milano a Maison&Objet di Parigi o il Csi di Miami, punto di riferimento mondiale per la cantieristica, stanno consentendo a Gervasoni di affrontare la curva discendente del mercato globale. Se l’azienda di Pavia di Udine conferma la sua spiccata vocazione all’export, che genera il 75% del volume d’affari, in questa fase il mercato italiano continua a dare segnali di vitalità, così come quello francese e americano, mentre soffrono il Nord Europa, la Germania e soprattutto la Cina.

Una fase difensiva, ma Gervasoni gioca d’attacco sondando nuovi prodotti e nuove linee di sviluppo, con un’attenzione particolare al capitolo sostenibilità: «Già da tre anni – rivelano i fratelli – abbiamo costituito un laboratorio specificamente dedicato al capitolo sostenibilità, che lavora con un approccio a 360 gradi, soppesando cioè tutti i criteri in gioco: materiali, controllo delle emissioni durante il processo produttivo, valorizzazione dell’economia circolare, gestione del post-vita del prodotto. L’obiettivo è di sviluppare, all’interno della nostra famiglia Ghost, una linea basata su criteri oggettivi e certificati di sostenibilità».

Altro punto di forza dell’azienda il consolidato rapporto con le reti di fornitura sul territorio e la gestione delle risorse umane. «È un patrimonio di professionalità – spiegano i Gervasoni – sul quale continuiamo a investire. Una filosofia che ci ha fatto resistere alla tentazione di dismettere alcuni reparti, come la falegnameria, e che continua a farci spingere con forza sulla leva della formazione. Senza dimenticare iniziative e strumenti che consolidano lo spirito di squadra e il benessere dei dipendenti: come premio per la quotazione in Borsa, ad esempio, abbiamo attivato un pacchetto welfare che prevede fino a 4mila euro di benefit in due anni per i nostri 102 dipendenti». —
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