Generali, agenti più forti. Così cambiano il settore polizze catastrofali e AI

A Milano l’assemblea di Anagina con Bernabè, Profumo e Fancel. Il presidente Nicolao: «Con la cassa continuiamo a investire sul Leone»

La redazione

La crescita nel capitale di Generali, il ruolo dell’agente assicurativo in chiave imprenditoriale in strutture di dimensioni sempre più grandi, la prossima introduzione delle polizze catastrofali anche tra le piccole e medie imprese in un Paese nel pieno del cambiamento climatico e il ruolo dell’intelligenza artificiale a supporto del settore assicurativo.

Questi i temi principali emersi a Milano nel corso dell’assemblea Anagina, l’associazione nazionale agenti imprenditori assicurativi di Generali Italia, che rappresenta oltre 12mila persone tra agenti e collaboratori, fattura premi per 4,5 miliardi l’anno, gestisce circa 20 miliardi di patrimonio e circa il 50% del portafoglio di Generali Italia, oltre che il 10% dell’intero mercato assicurativo delle reti. Mercato in crescita nel 2025, sia nel ramo Vita (+6% sull’anno scorso) che nel ramo Danni (+9% sul 24), con spinta verso digitalizzazione e sostenibilità. Anche nel 2026 è attesa un’ulteriore crescita del 4-6%.

Davide Nicolao ne è presidente dal 2013 ed è stato rinnovato fino al 2027. «Stiamo continuando a investire in azioni Generali attraverso la nostra cassa di previdenza», ha spiegato, «e deteniamo ormai 1,1 milioni di titoli della nostra casa madre. Intendiamo proseguire su questo impegno, anche per dimostrare che ci sentiamo parte della Compagnia e vogliamo contribuire al suo futuro, non solo con la redditività assicurata dal nostro apporto. La nostra associazione è un unicum nel panorama nazionale e rappresenta il meglio degli agenti imprenditori».

E per sottolinearlo Anagina ha riunito a Milano - oltre a una folta rappresentanza di circa 400 agenti - anche importanti relatori tra i quali Giancarlo Fancel, Country Manager e Ceo di Generali Italia, Franco Bernabè, oggi presidente e fondatore di TechVisory, startup innovativa che opera nell’intelligenza artificiale, ma anche recente ex presidente di Acciaierie Italia e prima ex Ad di Eni e Telecom Italia, Alessandro Profumo, chairman di Rialto Venture Capital, nonché ex presidente del Monte dei Paschi di Siena e amministratore delegato di UniCredit e Leonardo.

«L’intelligenza artificiale è uno strumento potentissimo che va usato con grande cautela. Bisogna sapere che cosa si sta facendo e quali strumenti si stanno utilizzando», ha detto Bernabè nel corso del dibattito. «Dal punto di vista assicurativo anche in Italia siamo davanti a una trasformazione unica», ha aggiunto Fancel, «anche le istituzioni stanno realizzando che lo Stato non può più affrontarle da solo. E la partnership pubblico-privato, che noi abbiamo sempre sostenuto, oggi sta diventando sempre più una realtà. Il nostro settore, infatti, è una potente leva di stabilità per tutto il sistema. Si pensi a quel che rappresenta l’introduzione dell’obbligatorietà di copertura per le aziende contro i rischi catastrofali. Ma anche a tutto il tema della salute». «L’Europa sarà un soggetto politico solo se ci sarà una difesa europea e una politica estera comune», ha aggiunto Profumo, «altrimenti non saremo mai un soggetto, come abbiamo visto in questo periodo. Avere una difesa europea non significa solo spendere di più, ma investire in programmi comuni».

Anagina è dal 1944 la principale associazione nazionale di agenti assicurativi. A Milano ha affrontato i temi relativi al ruolo dell’agente, un imprenditore che ha un ruolo consulenziale forte e che opera all’interno di strutture sempre più grandi e che tendono all’accorpamento di altre agenzie.

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