Friulsider, entro la fine dell’anno il raddoppio della sede

A San Giovanni al Natisone investimento da 6 milioni di euro per l’azienda del gruppo Simpson. 

Ampliato anche il magazzino che avrà una capacità di oltre tremila posti pallet aggiuntivi. L’ad Tofoni: creeremo un nuovo catalogo e rafforzeremo la rete vendita

Riccardo De Toma

 

Sarà completato entro l’anno l’ampliamento di Friulsider, l’azienda friulana che dal 2022 fa parte del gruppo americano Simpson Strong Tie, leader globale nella produzione di sistemi di fissaggio e ancoraggio per l’edilizia.

Frutto di un investimento complessivo di oltre 6 milioni di euro, avviato nel 2023, l’operazione porterà di fatto a un raddoppio della sede di San Giovanni al Natisone, grazie all’acquisto e alla ristrutturazione di un capannone contiguo, che ha portato in dote ulteriori 10 mila metri quadri di superficie coperta. Il trasferimento delle linee produttive è stato completato nel 2024, mentre lo scorso aprile si è conclusa una prima fase di investimenti in nuovi macchinari, che ha aumentato del 30% la capacità di output. Ultimato anche l’ampliamento del nuovo magazzino, forte di oltre 3mila posti pallet aggiuntivi, funzionali anche al trasferimento da Milano in Friuli delle attività di Si. Cop, branch italiana del gruppo francese Etanco, incorporata da Friulsider nell’ottobre scorso.

Il rallentamento dell’edilizia privata, inevitabile conseguenza dell’addio al Superbonus 110%, non ha inciso sui tempi di un investimento destinato a rafforzare il ruolo di Friulsider all’interno della galassia Simpson, forte anche delle maggiori sinergie con le altre controllate europee del gruppo statunitense, come la francese Etanco (già proprietaria di Friusider prima di essere acquisita da Simpson) e la tedesca Systea.

«Tutto procede secondo i piani, che dopo l’incorporazione di Si. Cop Etanco prevedono anche la creazione di un nuovo catalogo e il rafforzamento della rete vendita», spiega Fabrizio Tofoni, amministratore delegato di Friulsider dal 1° novembre 2024. La lieve flessione del fatturato registrata nel passato esercizio, chiuso con 58 milioni di ricavi e un Ebitda del 14,9%, era ampiamente attesa, così come era atteso l’ulteriore calo che ha caratterizzato il primo semestre di quest’anno.

«Un rallentamento fisiologico – spiega ancora Tofoni – dopo il boom dei bonus, e che ci ha permesso di concentrare gli sforzi sul nostro piano di investimenti e di rafforzamento delle sinergie a livello di gruppo, che stanno incrementando la capacità di penetrazione dei nostri prodotti sui mercati esteri, Francia, Nord ed Est Europa in particolare. Il nostro obiettivo, in questa fase, è mantenere performance equilibrate gestendo i costi e consolidando gli investimenti, tesi non soltanto al potenziamento della capacità produttiva e degli spazi destinati alla logistica, ma anche all’innovazione di prodotto». Quanto all’ampliamento della sede, come anticipato più sopra, i lavori saranno completati entro la fine dell’anno.

«Il nuovo show-room – assicura ancora l’amministratore delegato di Friulsider Tofoni – è praticamente pronto e sarà aperto entro la fine dell’anno, una volta completate le ultime finiture e la “brandizzazione”. E sempre entro l’anno contiamo di concludere anche il trasferimento degli uffici».

Guardando alle prospettive di mercato, l’ingresso in un gruppo come Simpson ha visto un rafforzamento della rete commerciale e del catalogo: «Se Friulsider è un polo di eccellenza nella produzione di sistemi di fissaggio – dichiara l’amministratore delegato – Simpson è leader mondiale per quanto riguarda i connettori per strutture in legno. Ecco perché a San Giovanni abbiamo creato una divisione specializzata e nuovi strumenti anche per seguire l’edilizia in legno, che peraltro sta conoscendo una forte crescita, sull’onda del green deal. Stiamo inoltre rafforzando i rapporti di collaborazione tra i rispettivi reparti ricerca e sviluppo, finalizzati anche al lancio di nuovi prodotti sul mercato statunitense, previsto per il 2026. Dazi permettendo, naturalmente». —

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