Friul Intagli corre con la spinta di Ikea: fatturato a un miliardo

Nel 2024 crescono i ricavi e la redditività: utile a 92,8 milioni di euro (+17,6%), Il gruppo ha continuato ad assumere, raggiungendo a fine anno i 2.651 addetti

Maura Delle Case

Mentre il settore legno arredo a livello nazionale ha segnato, nel 2024, un’altra battuta d’arresto dopo il calo fisiologico seguito l’anno precedente al boom vissuto nel post pandemia, a Nord Est c’è chi si è mosso in controtendenza, aumentando tanto i ricavi che la marginalità.

È il caso di Friul Intagli Industries, leader globale nello sviluppo e produzione di componenti per arredo e mobili in kit, che dall’alba degli anni 2000 realizza anche per Ikea, il colosso svedese del mobile divenuto nel tempo il suo principale cliente.

A dispetto della congiuntura non particolarmente favorevole per la filiera legno arredo in Italia, che ha chiuso il 2024 a 51,7 miliardi di fatturato, in flessione del 2,9%, il gruppo Friul Intagli, che oltre alla capogruppo conta su altre quattro aziende – Friul Intagli Usa (North Carolina), Futura Componenti (Fontanelle), Doc Elementi per Mobili (Motta di Livenza) e G.T (Cessalto) –, ha invece compiuto un nuovo passo avanti, confermando un trend che vede il colosso del mobile nordestino crescere anno su anno: il fatturato consolidato della compagnia ha sfiorato il miliardo di euro, attestandosi a 972 milioni, in crescita del +6,1% sul 2023, balzo legato a un incremento dei volumi, in particolare per Ikea, in un contesto di riduzione dei prezzi di vendita.

Una partnership, quella con il colosso svedese del mobile, avviata all’alba del nuovo millennio e cresciuta al punto che oggi Friul Intagli non si limita a un ruolo di terzista, ma è un vero e proprio partner industriale per Ikea.

Il Gruppo ha migliorato anche la redditività, con un Ebitda di 164,7 milioni, in crescita dell’11,1%, e un utile di 92,8 milioni, superiore del 17,6% rispetto al 2023.

In netto miglioramento anche la posizione finanziaria netta, positiva per 207,8 milioni, più del doppio rispetto ai 96,3 milioni dell’esercizio precedente, grazie alla crescita della redditività del Gruppo e ai minori investimenti realizzati nel corso dell’esercizio.

Fondata nel 1968 da Inaco Maccan, allora appena ventenne, Friul Intagli è cresciuta negli anni puntando sull’innovazione tecnologica e sulle persone.

Oggi la capogruppo si sviluppa su una superficie coperta di 350 mila metri quadri, suddivisa in due aree produttive principali: Villanova di Prata, in provincia di Pordenone, dove sono presenti anche gli headquarters, e Portobuffolè, in provincia di Treviso.

Realtà che continuano a crescere, grazie alla costante propensione agli investimenti, e all’aumento dei volumi di produzione, con conseguente necessità d’intervento sugli organici.

Nel 2024, il Gruppo ha investito 36,1 milioni, principalmente in nuovi impianti e macchinari, finalizzati ad aumentare la capacità produttiva e a sostituire linee produttive esistenti, relative in particolare all’ampliamento dello stabilimento di Prata di Pordenone.

Per sostenere l’aumento dei volumi, nel corso del 2024 il Gruppo ha visto aumentare sensibilmente anche il numero dei dipendenti, passato da 2.482 unità al 31 dicembre 2023 a 2.651 a fine 2024.

Per il 2025, alla luce della perdurante situazione di incertezza e di generale rallentamento del settore, «il Gruppo prevede un incremento del fatturato pur a fronte di una diminuzione dei prezzi di vendita ai clienti – afferma il presidente Inaco Maccan nella relazione che accompagna il bilancio –. Si prevede però una contrazione della redditività dovuta sia al calo dei prezzi di vendita, necessario per supportare il mercato in contrazione e all’aumento della concorrenza, che un generale aumento dei costi, sia delle materie prime, che del personale, per l’adeguamento dell’inflazione e per la difficoltà nel reperimento delle risorse, che di altri servizi esterni come le forniture energetiche». —

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