Fincantieri riparte con le crociere: «Dal 2022 si torna a una crescita solida»

I vertici del gruppo incontrano gli analisti finanziari. Sono già state acquisite commesse per 34,4 miliardi di euro. Il general manager Fabio Gallia: «Nessun ordine cancellato»

Luigi Dell’olio

MILANO. Sarà un 2021 di transizione, prima di tornare alla crescita vera dal 2022 e accelerare nel 2023. È la previsione del management di Fincantieri, secondo quanto emerso nella conference call con gli analisti alla quale hanno preso parte il general manager Fabio Gallia e il chief financial officer Giuseppe Dado. L’incontro è stato organizzato all’indomani della trimestrale, che si è chiusa con i principali indicatori in calo.

«L’avvio dell’esercizio è stato solido, si tratta di un inizio incoraggiante», ha sottolineato Gallia, con riferimento in particolare ai ricavi, saliti del 9,1% rispetto al primo trimestre 2020, a raggiungere quota 1,426 miliardi di euro. Positivo anche l’andamento dell’Ebitda (indicatore della gestione caratteristica, salito da 72 a 101 milioni), e l’Ebitda margin, dal 5,5% al 7,0%. Il general manager ha confermato anche che negli anni a venire il lavoro non mancherà, considerato che sono già stati acquisiti ordini per 34,4 miliardi di euro, che valgono 6,6 volte i ricavi generati nel corso del 2020.

Su questo fronte il primo trimestre non è stato brillante, con i nuovi carichi limitati a 300 milioni, ma va considerato anche il periodo, con le nuove restrizioni agli spostamenti dovute alla nuova ondata pandemica che ha colpito duramente molti Paesi. «L'acquisizione di ordini è ancora limitata, ma con aspettative di ripresa graduale nel settore crocieristico nel 2022», ha commentato in merito Dado. Che ha ricordato anche come siano state acquisite tre unità per l’offshore eolico. «Nel 2022 ci aspettiamo una crescita dei ricavi», ha aggiunto. Il manager ha inoltre detto che ad oggi l’azienda «non ha ricevuto cancellazioni di ordini da parte degli armatori di navi da crociera».

Giovedì, presentando i dati trimestrali, Bono aveva sottolineato che la crocieristica sta ripartendo non solo per l’affievolirsi dei numeri relativi ai nuovi contagi da Coronavirus, ma anche «grazie ai rigidi protocolli sanitari adottati dalle società armatrici che rendono le loro navi totalmente sicure e alla tecnologia che nel frattempo abbiamo identificato per sanificare l’aria e ridurre la possibilità dei contagi». Poi, a una domanda sulle partite internazionali, ha risposto: «Ci aspettiamo che la Marina militare statunitense eserciti l’opzione per un’altra unità del programma delle nuove Fregate Usa entro l’anno».

La società guidata da Giuseppe Bono conta con decisione sul filone difesa per crescere ancora, facendo leva su un buon track record di operazioni negli ultimi anni e sulla rete di contatti che il top manager ha saputo costruire Oltreoceano. «Per quanto riguarda la costruzione della prima unità del programma delle nuove Fregate americane - ha spiegato - siamo nella fase di ingegnerizzazione», ha precisato Dado. Il responsabile delle finanze di Fincantieri si è soffermato anche sul piano di ristrutturazione di Vard (fra le principali società al mondo per la progettazione e costruzione di navi speciali). L’azienda norvegese è stata delistata sul finire del 2018 e dall’anno successivo è oggetto di una profonda riorganizzazione a livello di management e integrazione con la capogruppo per riportarla in attivo. «Con Vard siamo sulla strada giusta», ha sottolineato Dado a un analista che gli chiedeva aggiornamenti. «Il nuovo orizzonte proseguito - è l'offshore eolico, settore che quadruplicherà nei prossimi dieci anni», ha quindi aggiunto.

Riproduzione riservata © il Nord Est