Fincantieri installa 30 mila pannelli fotovoltaici in 9 siti produttivi

Da Monfalcone a Marghera, da Riva Trigoso a Sestri Ponente in Liguria fino allo stabilimento di produzione di motori della controllata Isotta Fraschini Motori in Puglia, il cambiamento avviato da Fincantieri è frutto di un accordo siglato con Renovit.

Piercarlo Fiumanò

Trentamila pannelli fotovoltaici nei cantieri italiani: è la svolta green di Fincantieri grazie all’accordo siglato con Renovit, società controllata da Snam e partecipata da Cdp Equity che opera nel settore dell'efficienza energetica ed ha curato l’installazione. I pannelli sono comparsi sui tetti dei nove siti produttivi italiani di Fincantieri, con l'obiettivo di assicurare un risparmio sulla spesa energetica e per abbattere le emissioni di gas a effetto serra.

Da Monfalcone a Marghera, da Riva Trigoso a Sestri Ponente in Liguria fino allo stabilimento di produzione di motori della controllata Isotta Fraschini Motori in Puglia il cambiamento è visibile con l’obiettivo di centrare l’obiettivo emissioni zero puntando sulle fonti energetiche alternative.

Renovit ha curato la realizzazione attraverso la società interamente controllata Tep Energy Solution: «La transizione energetica e digitale sono i pilastri fondamentali del nostro piano industriale, che ci spinge ogni giorno a portare a bordo una maggiore attenzione alla sostenibilità e all'innovazione, verso la nave digitale e verde del futuro, ideata e costruita nel cantiere del domani», si sottolinea a Trieste.

La stessa collaborazione con Renovit «rientra negli obiettivi di Energy Management del nostro piano di sostenibilità per l’ottimizzazione dei consumi energetici dei nostri siti e del processo produttivo, attività che si interfaccia peraltro con uno dei 10 progetti strategici interni del nostro piano industriale», si sottolinea nel quartier generale del gruppo guidato da Pierroberto Folgiero. Una transizione energetica che punta ad «aumentare l’efficienza non solo del prodotto ma anche del processo a terra e cioè prima di salire a bordo delle navi».

Folgiero ha già annunciato una diversa organizzazione del lavoro nei cantieri per aumentare l’efficienza operativa attraverso investimenti mirati nella digitalizzazione. Negli ultimi mesi sono stati attivati numerosi progetti, tra cui la partnership con Comau per realizzare un robot per la saldatura, ma anche unità a guida autonoma che opereranno nelle aree di rischio ed esoscheletri per tutelare la sicurezza degli operatori.

Intanto si è svolta ieri nello stabilimento di Riva Trigoso (Genova) la cerimonia di taglio lamiera del primo di quattro pattugliatori offshore di nuova generazione (Opv - Offshore Patrol Vessel) che Fincantieri costruirà per la Marina Militare.Il programma prevede la costruzione di quattro unità, più altre due in opzione, con la consegna della prima prevista per il 2027. Il valore complessivo delle prime 4 navi, contrattualizzate da Orizzonte Sistemi Navali, joint venture tra Fincantieri (51%) e Leonardo (49%), è di quasi 1,2 miliardi di euro.

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