Fincantieri fa causa al fornitore di pannelli isolanti Owens Corning
Secondo il Financial Times, il gruppo triestino ha intentato un’azione legale da 100 milioni di dollari per una fornitura difettosa

Fincantieri ha avviato un’azione legale negli Stati Uniti contro la società Owens Corning, accusandola di aver fornito, tramite la controllata finlandese Paroc, pannelli isolanti antincendio non conformi agli standard di sicurezza europei. Una fornitura difettosa che avrebbe causato al gruppo triestino danni economici per oltre 100 milioni di dollari.
La notizia, riportata dal Financial Times e non confermata dall’azienda, fa riferimento all’azione datata 17 luglio presentata di fronte al Northern District Court dell’Ohio per “diversity fraud”. Secondo quanto ricostruito dal quotidiano economico, l’origine della controversia risalirebbe al 2023: a seguito della segnalazione di un altro produttore, le autorità marittime danesi avrebbero effettuato dei test sui pannelli rilevando una resistenza alle fiamme di soli 45 minuti, contro i 60 previsti dalla normativa Ue.
Un difetto che, oltre a comportare la revoca delle certificazioni di sicurezza e il richiamo dei prodotti installati, ha costretto Fincantieri a sostituire i materiali su una decina di unità, sia civili sia militari, e a ritardare il varo di nuove imbarcazioni come la Msc Explora I. La perdita della certificazione avrebbe avuto ripercussioni su almeno altre 45 navi di vari operatori mondiali.
Sempre secondo il quotidiano britannico, Fincantieri ha individuato pannelli dello stesso tipo su una decina di navi, incluse unità militari, anche già operative. In tutti i casi i materiali sono stati sostituiti, operazione che ha comportato ritardi nelle consegne e il pagamento di penali contrattuali.
Stando alle carte visionate dal Financial Times, per il gruppo guidato da Pierroberto Folgiero Paroc avrebbe fornito pannelli isolanti «certificati in modo fraudolento» e «intrinsecamente pericolosi». Oltre al danno economico diretto, negli atti si farebbe riferimento a gravi danni alla reputazione e all’immagine di Fincantieri. Owens Corning ha dichiarato di essere a conoscenza della controversia, mentre Fincantieri non ha confermato né commentato la vicenda.
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