Electrolux, sì all’accordo “salva esuberi”

Raggiunta l’intesa che consente i contratti di solidarietà, evitati 210 licenziamenti tra Porcia e Forlì. I sindacati: «Il Governo convochi il tavolo di settore»
Elena Del Giudice

Firmato l’accordo tra Electrolux e sindacati che consente il ricorso ai contratti di solidarietà e “congela” i 210 esuberi complessivi dichiarati dal Gruppo negli stabilimenti di Porcia (100) e Forlì (110). L’intesa è stata siglata ieri pomeriggio a Bologna al termine di un lungo incontro utile a definire anche le modalità con cui lo strumento verrà utilizzato. Oltre a questo dal summit è emersa anche «la necessità - dichiara il coordinatore nazionale Uilm Gianluca Ficco - di sollecitare al governo la convocazione del tavolo di settore oltre a quello dedicato in via esclusiva ad Electrolux» che in Italia vanta una radicata presenza produttiva con 5 stabilimenti e quasi 5 mila addetti. Sindacati in pressing, inoltre, per la convocazione di un coordinamento di gruppo finalizzato a monitorare lo stato di avanzamento degli investimenti annunciati (per oltre 200 milioni di euro) nei siti di Susegana e Solaro.

L’intesa

I contratti di solidarietà, ovvero l’ammortizzatore sociale al quale si farà ricorso, coinvolgeranno, con il criterio della rotazione, la totalità degli addetti alla produzione dei due stabilimenti di Porcia e Forlì. La modalità sarà la stessa della cassa integrazione ordinaria a riduzione d’orario, con produzione programmata sulle 6 ore e le restanti due coperte dalla solidarietà. Questo non esclude la possibilità di fare ricorso alle chiusure collettive, se si renderà necessario. Electrolux presenterà domanda alla Regione Friuli Venezia Giulia per l’accesso al contributo destinato proprio alle realtà che fanno ricorso allo strumento (3 euro l’ora), e il beneficio economico che andrebbe ripartito per l’80% ai lavoratori e il 20% all’impresa, sarà interamente destinato ai lavoratori che vedranno così, in parte, mitigata la riduzione salariale. I contratti di solidarietà scatteranno il 2 ottobre e si protrarranno fino al 29 giugno 2024, con possibilità di proroga. Tra un paio di mesi la prima verifica sull’applicazione dell’accordo.

Il tavolo

«Con la sottoscrizione dei contratti di solidarietà per Forlì e Porcia abbiamo scongiurato i 210 esuberi dichiarati da Electrolux due settimane or sono, ma la situazione del settore degli elettrodomestici è tale da richiedere un confronto anche col Governo per garantire la sostenibilità della produzione in Italia» dichiara Gianluca Ficco, coordinatore nazionale Uilm per Electrolux, che aggiunge «la fase che stiamo attraversando è cruciale per la industria italiana in generale e per il settore degli elettrodomestici in particolare, come già attestava la clamorosa decisione di Whirlpool di cedere le attività europee e poi quella di Electrolux di proclamare 210 esuberi e di annunciare un pesantissimo calo dei volumi in tutti gli stabilimenti italiani. La produzione di elettrodomestici rischia di diventare non più sostenibile stretta com’è dal calo della domanda e dall’incremento dei costi. Come sindacato abbiamo raggiunto anche di recente accordi sofferti non solo per scongiurare gli esuberi ma anche per ottenere nuovi investimenti in Italia, da ultimo quelli di Solaro e di Susegana, ma oramai - conclude Ficco - la situazione è talmente grave che lo sforzo di impresa e sindacato da solo non basta più: occorre che l’Italia faccia sistema per preservare l’apparato industriale».

Il sindacato

L’appello al Governo è corale, sottoscritto anche da Fim Cisl e Fiom Cgil. «Se è vero che l’intervento del ministro ha evitato il passaggio di mano del Gruppo Electrolux ai cinesi di Midea - sottolinea Roberto Zaami, segretario provinciale Uilm - ora è necessario mettere in campo azioni per sostenere il settore, il gruppo e assicurare prospettive agli stabilimenti italiani e, insieme a essi, all’occupazione». «Siamo soddisfatti per l’accordo raggiunto - dichiara Gianni Piccinin, segretario della Fim Cisl - perché ovviamente, a fronte di una cig ordinaria ormai al lumicino, la solidarietà ci consente di congelare le eccedenze in attesa di una ripresa del mercato. Abbiamo anche ottenuto garanzie sulle modalità di gestione dello strumento e sulla richiesta di contributo che Electrolux depositerà in Regione. L’accordo - aggiunge Piccinin - ci mette al riparo per i prossimi 24 mesi, e consente ai lavoratori, che pure vedranno ridursi il salario, di non dover attendere l’erogazione dell’Inps grazie al fatto che sarà l’azienda ad anticipare l’importo dell’ammortizzatore». Preoccupazione anche «per le aziende dell’indotto, soprattutto quelle di piccola dimensione e artigiane, con una minore disponibilità di ammortizzatori sociali, che soffrono per la pesante contrazione patita da Electrolux». «Non c’era alternativa ai contratti di solidarietà - aggiunge la segretaria della Fiom Cgil Simonetta Chiarotto - di fronte al pesante calo di volumi registrato da Electrolux, una situazione che non immaginiamo possa modificarsi in meglio nell’ultima parte dell’anno. Anche alla luce di ciò - conclude Chiarotto - l’apertura di un tavolo nazionale è assolutamente necessaria e urgente».

Dopo Midea Haier?

Rumors continuano a ipotizzare che Electrolux sia “sul mercato”, e che ad aver appuntato l’attenzione sul produttore svedese ci sia la cinese Haier, già presente in Italia con Candy. Guardando ai fatti, le voci al momento restano tali e il contesto (in primis in rapporti Italia-Cina) non lascia ipotizzare un placet del Governo ad un’operazione di questo genere. Ma resta vero il tema di fondo: come determinare le condizioni per il mantenimento delle produzioni di elettrodomestici in Italia e in Europa. Il tavolo nazionale di settore servirà anche per questo.

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