Electrolux Professional, crescono food&beverage e vendite negli Usa

Nel secondo trimestre leggero calo delle vendite nette, dovuto all’impatto della valuta. L’ad Zanata: «Aumenteremo l’attenzione all'efficienza generale dei costi»

Giorgia Pacino
Il quartier generale di Electrolux Professional a Vallenoncello (Pordenone)
Il quartier generale di Electrolux Professional a Vallenoncello (Pordenone)

Un leggero calo delle vendite nette, ma numeri in crescita sia per il settore food & beverage sia per il settore laundry. Electrolux Professional, la multinazionale svedese specializzata nella produzione e vendita di apparecchiature per collettività, che ha la sua principale sede industriale a Pordenone, archivia il secondo trimestre del 2025 con vendite nette per 3.195 milioni di corone svedesi (284,8 milioni di euro), in calo del 2,2% sullo stesso periodo dell’anno precedente.

A livello organico le vendite sono aumentate del 2,4%, con l'acquisizione di Adventys, specialista francese nell'induzione, avvenuta nel 2024 che ha contribuito con lo 0,2%. A pesare è il tasso di cambio: la conversione valutaria ha avuto un impatto negativo del 4,8%.

L'aumento è trainato soprattutto dal food & beverage, che torna a crescere, e dagli Stati Uniti dove le performance si mantengono forti. «Il secondo trimestre del 2025 ha registrato una crescita organica in entrambi i segmenti. Le vendite si stanno sviluppando bene, ma l'impatto valutario ha avuto un effetto negativo sull'utile rispetto allo scorso anno», ha detto l'ad Alberto Zanata commentando i risultati del trimestre.

L’Ebita è stato pari a 392 milioni di corone svedesi (34 milioni di euro), corrispondente a un margine del 12,3%. L’utile operativo si è attestato a 340 milioni di corone svedesi (30,3 milioni di euro), con un margine del 10,6%. Il reddito del periodo è stato di 217 milioni di corone svedesi (19,3 milioni di euro) e l'utile per azione è stato di 0,75 corone svedesi. Il flusso di cassa operativo dopo gli investimenti è stato di 305 milioni di corone svedesi (27,1 milioni di euro).

Per l’ad Zanata, nonostante la situazione macroeconomica globale continui a essere incerta, «la domanda è stata finora buona, con un continuo sviluppo positivo delle vendite negli Stati Uniti e il ritorno alla crescita della regione Asia-Pacifico, Medio Oriente e Africa».

Nel settore food & beverage le vendite sono aumentate del 3,3% a livello organico, grazie alla forte crescita nelle Americhe, nell'Asia Pacifica, nel Medio Oriente e in Africa. Leggermente diminuite le vendite in Europa. In calo il margine Ebita rispetto allo scorso anno «a causa dei maggiori costi operativi, ma anche per la debolezza delle vendite nel settore delle bevande. I dazi statunitensi - spiega l'ad - non hanno avuto un impatto significativo». In crescita gli ordini per il settore.

Anche nel laundry il trend è positivo, con un più 1% delle vendite. Negli Stati Uniti, dopo un iniziale calo a causa dell'incertezza sui dazi, le vendite sono migliorate. Tanto che, nonostante l'impatto valutario negativo, il margine Ebita è migliorato del 2,5%. Anche qui nessun impatto dai dazi e raccolta ordini superiore a quella del 2024.

Per Electrolux Professional il secondo trimestre ha portato anche un riconoscimento sul fronte della sostenibilità, con la medaglia d'oro attribuiota da EcoVadis che colloca l'azienda nel primo 5% delle aziende a livello globale in termini di pratiche aziendali sostenibili.

Il focus resta sull'efficienza dei costi. «Le vendite e gli ordini si sono sviluppati bene nel trimestre, ma la redditività non è migliorata a causa dell'impatto valutario e dei maggiori costi operativi. Nel 2025 e 2026 manterremo un ritmo più elevato nella ricerca e sviluppo, a causa degli ingenti investimenti sia nel laundry che nel cooking», assicura Zanata.

L'obiettivo a medio termine è mitigare l’impatto negativo della valuta. «Aumenteremo la nostra attenzione all'efficienza generale dei costi per rendere la nostra azienda più snella, agile e produttiva. La combinazione di innovazione ed efficienza dei costi sosterrà la nostra capacità di rendere il gruppo a prova di futuro», aggiunge l'ad.

Che è fiducioso anche sul fronte dazi: «Nel trimestre abbiamo avuto un impatto limitato dalle tariffe attuali e, se questi livelli rimarranno, dovremmo essere in grado di mitigare l'impatto per il resto dell'anno».

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