Dopo 60 anni di attività fallisce la Cartiera di Rivignano

A metterci il punto è stato lo stesso imprenditore, Mario Bolzonella, che alla luce della situazione, di un insostenibile corsa dei prezzi dell’energia e delle materie prime, ha fatto richiesta di autofallimento al tribunale di Udine. I 35 lavoratori sono stati posti in cassa integrazione straordinaria. 

Maura Delle Case
ANTEPRIMA cartiera rivignano
ANTEPRIMA cartiera rivignano

«Abbiamo fatto tutto il possibile per cercare una soluzione, ma quei tentativi purtroppo non si sono concretizzati». Lo dice con naturale amarezza Mario Bolzonella, presidente della Cartiera Rivignano srl di Rivignano Teor, storica azienda produttrice da tre generazioni di carte per imballaggio di prodotti alimentari.

Dopo aver tentato l’impossibile per salvare l’attività avviata dal padre nel lontano1961, l’imprenditore, che è anche capogruppo di Confindustria Udine per il settore delle aziende cartarie, poligrafiche ed editoriali, ha dovuto alzare bandiera bianca, schiacciato dalla folle corsa dei prezzi dell’energia e della materia prima.

Impossibile assorbirli. Bolzonella si è visto costretto a ribaltarli sul prezzo al cliente finale che però non ha gradito e si è tirato indietro con conseguente caduta degli ordini.

Mario Bolzonella, presidente delle Cartiere di Rivignano e capogruppo in Confindustria Udine delle aziende cartarie, poligrafiche ed editoriali
Mario Bolzonella, presidente delle Cartiere di Rivignano e capogruppo in Confindustria Udine delle aziende cartarie, poligrafiche ed editoriali

A metterci il punto è stato lo stesso imprenditore: alla luce della situazione ha fatto richiesta di autofallimento al tribunale di Udine che in camera di consiglio, con i giudici Francesco Venier (presidente), Gianpaolo Fabbro e Gianmarco Calienno, ha decretato il fallimento della storica impresa e nominato curatore Andrea Bonfini.

Per i 35 dipendenti a libro paga della società (erano 40 ma 5 si sono già ricollocati) dal punto di vista della tutela reddituale non cambia molto. Appena pochi giorni fa era stato firmato al Mise l’accordo per l’attivazione di 7 mesi di cassa integrazione straordinaria per cessazione di attività, a zero ore, dal 1 giugno al 31 dicembre. Il fatto che sia intervenuto il fallimento non cambia le carte in tavola. Ad assicurarlo è Massimo Albanesi di Fistel Cisl Fvg che sta seguendo in prima persona le sorti dei 35 lavoratori per i quali ci sono buone possibilità di ricollocamento.

Spiega il sindacalista: «Circa il 30% del personale si è già ricollocato, gli altri stanno cercando e potrebbero trovare lavoro in un’azienda chimica di San Giorgio di Nogaro che si è proposta anche di formali direttamente».

A questo si aggiunge il ruolo attivo giocato dalla Regione Fvg e in particolare dagli assessori Sergio Emidio Bini (Attività produttive) e Alessia Rosolen (Lavoro) che Albanesi ringrazia: «Ci hanno assistito fin dalla prima fase. Ora, grazie alla legge sulle politiche attive, faremo colloqui con i lavoratori che non hanno ancora trovato occupazione, mapperemo le loro skill e la Regione metterà a loro disposizione percorsi di formazione. In tempi davvero celeri. L’accordo sulla Cigs è stato firmato lo scorso 23 giugno, lunedì 11 luglio prenderanno il via i colloqui». 

Masssimo Albanesi (Fim Cisl Fvg)
Masssimo Albanesi (Fim Cisl Fvg)

Insomma, la macchina per far sì che i lavoratori possano reinserirsi subito nel mondo del lavoro è già in attività e l’auspicio di Albanesi, numeri alla mano, è che tutti e  35 i dipendenti della Cartiera di Rivignano, possano trovare una nuova posizione lavorativa.

L’unico rischio, che purtroppo si corre, è quello di svuotare l’azienda delle sue competenze. Lavorare nella produzione della carta non è infatti un mestiere in cui ci si improvvisa e il timore è che, se vi fosse qualcuno interessato ad acquisire lo stabilimento, senza le competenze dei lavoratori possa desistere sul nascere. 

La situazione insomma è non poco complessa. Anche in ragione della congiuntura economica che penalizza le aziende cartarie e che a Rivignano è costata la pelle alla storica attività della famiglia Bolzonella. 

Raggiunto al telefono il presidente fatica a parlare. Nei suoi silenzi sono fin troppo chiari i sentimenti di amarezza e dispiacere che prova dopo aver passato una vita in azienda. Fin da piccolo, quando al lavoro c’erano quasi il doppio delle persone di adesso, «ma quelli – dice – erano numeri legati alle tecniche di produzione, ben più manuali di oggi». 

ANTEPRIMA Rivignano 29-01-2010 la cartiera
ANTEPRIMA Rivignano 29-01-2010 la cartiera

Sì, perché nel tempo l’azienda si è evoluta, anche tecnologicamente, ma ciò non è bastato a metterla al riparo dal contraccolpo di quest’ultimo periodo. «Il periodo nero è iniziato l’anno scorso, a fine estate – ricorda ancora il cislino Albanesi – quando hanno iniziato ad aumentare i costi delle materie prime e quelli dell’energia, ben prima che esplodesse la guerra in Ucraina. Si è fatta cassa integrazione per cercare di attutire il colpo, l’azienda ha ribaltato i costi parzialmente sul cliente finale, ma gli ordini si sono andati riducendo, finché a giugno scorso l’azienda ha dovuto fermarsi e poi ha deciso di chiudere». 

Bolzonella conferma. «Ultimamente materie prime ed energia ci hanno messo in grande difficoltà. Abbiamo tentato di tutto ma non c’è stato verso». Chiediamo all’imprenditore cosa speri per la sua impresa. Forse che qualcuno arrivi a farla ripartire? «Lo auspico, sì» dice mentre certamente immagini della storia aziendale gli scorrono davanti veloci. Quelle del padre Augusto al lavoro, del suo arrivo in fabbrica, dei suoi dipendenti, che in imprese di queste dimensioni sono, da sempre, di famiglia. 

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