Danieli investe in Abs oltre 500 milioni di euro per una nuova acciaieria
A Cargnacco sarà il terzo forno, produrrà 730 mila tonnellate di acciaio l’anno. L’annuncio dato durante la presentazione dei risultati di bilancio 2024/2025

Danieli si prepara a investire ancora su Abs, la divisione steel making della multinazionale di Buttrio, che nell’arco dei prossimi due anni vedrà sorgere a Cargnacco il terzo forno.
Un maxi investimento che insieme alla nuova area per la gestione delle scorie e alla bretella ferroviaria che consentirà di spostare su rotaia buona parte del rottame ferroso in entrata e del prodotto finito in uscita vale oltre mezzo miliardo di euro: 570 milioni per la precisione.
La nuova acciaieria, battezzata Hybrid digital green plant, sarà una summa delle migliori innovazioni firmate Danieli e avrà una capacità di produzione annua, a regime, pari a 730 mila tonnellate. L’obiettivo è di raggiungere i due milioni di tonnellate d’acciaio prodotto in Abs e insieme al plant making di Danieli arrivare, auguriamoci in un paio d’anni, a raggiungere i 5 miliardi di euro di fatturato.
Paletti ambiziosi che ieri pomeriggio ha fissato il presidente del Gruppo Danieli, Alessandro Brussi, nel corso della conferenza stampa convocata per illustrare i risultati del bilancio d’esercizio 2024/2025, chiuso lo scorso 30 giugno e approvato dal consiglio di amministrazione il 27 settembre.
«È andato bene – ha esordito Brussi – considerato che per il quarto anno consecutivo siamo riusciti a superare i 200 milioni di euro di risultato netto con una marginalità lorda di 440 milioni. Abbiamo fatto meglio dell’anno precedente e meglio rispetto alle previsioni, il tutto mantenendo una solida posizione finanziaria netta e un portafoglio ordini che si avvicina a 5 miliardi di euro e ci garantisce una buona visibilità per il prossimo anno».
Brussi ha definito in chiaroscuro il contributo dato dai due settori in cui il gruppo opera: «Il plant making ( la produzione di impianti siderurgici) è andato molto bene, lo steel making ha sofferto un po’, essenzialmente per effetto dei costi energetici che hanno inciso in maniera negativa sul nostro bilancio, come in generale su quelli di tutti i produttori».
Un ciclo, quello dell’acciaio, che inizia a vedere però un po’ di luce in fondo al tunnel, come ha evidenziato la presidente di Abs, Camilla Benedetti: «Rispetto al primo semestre dello scorso anno nei primi mesi dell’esercizio 2025/2026 stiamo registrando dei miglioramenti e ci aspettiamo da gennaio una prospettiva ancora più soddisfacente». Non ultimo in vista delle restrizioni alle importazioni di acciaio dalla Cina annunciate dall’Ue che promettono effetti positivi per i produttori europei.
Un’attesa che non vede Abs restare alla finestra. La grande acciaieria del gruppo Danieli si prepara infatti all’ennesimo, rilevante investimento per arrivare pronta ad agganciare la ripresa del ciclo dell’acciaio. A snocciolarne i contenuti, ieri in conferenza stampa, è stato il Ceo di Abs, Marco Di Giacomo, che si è concentrato in particolare sulla nuova acciaieria, destinata a sorgere di fianco ai due forni già in attività Cargnacco.
«L’impianto – ha spiegato il manager – sarà dotato delle ultime tecnologie Danieli improntate al risparmio energetico, alla riduzione delle emissioni in atmosfera e dell’impatto acustico, nonché al totale recupero delle acque. Sarà controllato da tecnologie fornite da Danieli Automation, che ne consentiranno una gestione completamente digitalizzata».
L’obiettivo è di realizzare a Cargnacco un’acciaieria digitale e pulita al tempo stesso, «così da attirare le nuove generazioni che al tema della sostenibilità sono sempre più sensibili» ha aggiunto dal canto suo il Ceo di Danieli, Rolando Paolone, a proposito dell’impatto occupazionale, ancora non quantificato, che avrà la nuova acciaieria.
Sulla carta, si annuncia una delle punte di diamante del settore, complice la filiera con Danieli, che progetterà, realizzerà e installerà l’impianto in tempi strettissimi. La dead line è fissata per fine estate 2027, l’entrata in produzione a ruota.
Non si è sbilanciato in previsioni il Ceo di Danieli, Giacomo Mareschi Danieli, «quando le abbiamo fatte negli anni scorsi c’è sempre stato un imprevisto (vedi il Covid e il post Covid) che le ha stravolte. Posso però dire che sia l’Europa che gli Stati Uniti, ma anche l’India e il Giappone si stanno dimostrando mercati attraenti rispetto ai quali noi siamo ben posizionati. È ovvio che dobbiamo continuare a essere competitivi nei prezzi e nelle tecnologie che vendiamo, ma anche flessibili ed efficienti».
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