Dalle navi bianche alle fregate militari nasce Fincantieri con le stellette

La guerra e la necessità di una svolta strategica nella scelta

dei nuovi vertici: al comando il generale Graziano e Folgiero

Piercarlo Fiumanò

TRIESTE. Nasce Fincantieri con le stellette da generale. Il gruppo triestino da anni sta elaborando una strategia industriale sul doppio binario grandi navi bianche e militare. Nel corso del tempo, alcune scelte chiave quali l’espansione negli Stati Uniti e la diversificazione nell’offshore tramite l’acquisizione della norvegese Vard, hanno sostenuto un’ampliamento delle potenzialità produttive del gruppo. La guerra in Ucraina e il drammatico cambio di rotta geopolitico imposto anche all’Italia producono ora un’inevitabile impatto sulla rotta strategica del colosso dei cantieri triestino.

Una rivoluzione vera dopo vent’anni di gestione ininterrotta di Giuseppe Bono, l’ultimo boiardo di Stato e autore del risanamento e rilancio del gruppo negli ultimi vent’anni. Il Ceo si prepara a lasciare la guida del gruppo nell’assemblea che il 16 maggio rinnoverà i vertici e si svolgerà a porte chiuse per le regole anti-pandemia.

Inevitabile che i venti di guerra producessero una scossa sismica anche sulle nomine pubbliche per imporre un nuovo assetto strategico dei colossi della difesa controllati dallo Stato italiano. Con l'indicazione dell’azionista Cdp di Pierroberto Folgiero e del generale Claudio Graziano ai vertici di Fincantieri, il governo Draghi “battezza” il nuovo corso al vertice di una Fincantieri che produrrà grandi navi da crociera e corazzate. Acciaio e fregate.

Il settore crociere resterà trainante nonostante la pandemia: solo nel 2022 è programmata la consegna di 6 navi da parte degli stabilimenti italiani del Gruppo, tra cui la Discovery Princess, consegnata a gennaio nel cantiere di Monfalcone. Tuttavia archiviato il capitolo della sconfitta in Francia per l’acquisizione dei cantieri di Saint Nazaire ex Stx, il gruppo guarda da tempo avanti.

Al comando operativo del gruppo arriva così Folgiero che dopo otto anni lascia l'incarico di amministratore delegato in Maire Tecnimont. Il nuovo Ceo ha già conosciuto il mondo della navigazione avendo lavorato per due anni in Tirrenia Navigazioni come chief financial officer. Il generale Graziano, già Capo di stato maggiore dell'esercito e poi Capo di stato maggiore della Difesa, è stato anche presidente dello European union military committee.

E proprio in Europa Fincantieri gioca da sempre un ruolo di primo piano mentre sul fronte militare all’orizzonte ci sono i futuri scenari di consolidamento nell’ambito di quel campione europeo della difesa che Bono aveva immaginato dopo la stipula dell’alleanza in Naviris con Naval Group in Francia, una cooperazione industriale ampliata agli spagnoli di Navantia. La presenza negli Stati Uniti è già rilevante. Di rilievo il progetto Constellation, avviato a maggio 2020, che prevede la costruzione di 20 fregate, di cui dieci assegnate appunto a Fincantieri.

Nel business delle navi militari, prosegue l’ampliamento dei cantieri negli Stati Uniti e l’ammodernamento dei sistemi produttivi del cantiere militare integrato in Liguria. Nel 2022 è prevista la consegna di 7 navi e l’avvio delle attività per le unità della Marina Indonesiana.

Nei cantieri Usa proseguono i programmi di costruzione delle Littoral Combat Ships e delle fregate per la Us Navy. Si delineano poi nuovi scenari produttivi oltre a militare e crociere: l’elettrificazione delle banchine per i porti italiani, l’utilizzo di carburanti verdi, lo sviluppo dei progetti relativi all’idrogeno e alle fuel-cell in navi a guida autonoma di recente sperimentazione nel gruppo. Tra i programmi di Fincantieri c’è anche un patto con Enel Green Power sull’idrogeno verde nelle aree portuali e nel trasporto marittimo a lungo raggio. —

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