Da Americanino alle giacche Blauer, la sfida di Enzo Fusco (Fgf industry) per crescere negli Stati Uniti

Fgf industry dà lavoro a 100 i dipendenti . L’anno scorso il brand Blauer ha fatturato  52 milioni, quest’anno crescerà a 60

Nicola Brillo
Enzo Fusco
Enzo Fusco

VICENZA. Quando si è presentato negli uffici della Blauer a Boston, inizio anni 2000, la reazione è stata un po’ freddina. Aveva bussato all’azienda fondata nel 1936 e attiva nella produzione di abbigliamento tecnico per le forze di polizia, marina e altri corpi militari degli Usa.

Enzo Fusco, numero uno della Fgf Industry, ne aveva previsto le grandi potenzialità nel mondo della moda. «Sono stato presentato, hanno conosciuto la mia storia di designer, ma comunque erano titubanti – ricorda Fusco, direttore creativo della holding vicentina – mi hanno comunque concesso una prova di tre anni, e dopo aver visto l’aumento del fatturato, abbiamo fatto un altro accordo per 10 anni. Ma questo non mi bastava. Nel 2017, tramite la costituzione della società italo-americana Bwf (Blauer World Fashion), il marchio è diventato per il 50% di proprietà di Fgf».

Originario di Torino, Fusco ha iniziato a lavorare come commesso in un negozio di moda, poi vetrinista. Quindi il passaggio a disegnatore di capi, designer e quindi imprenditore. Arriva in Veneto per Americanino 40 anni fa. «E qui mi sono fermato, ho trovato gente che ha voglia di lavorare e soprattutto crescere: è stata la mia fortuna», aggiunge.

Nella sua carriera ha lavorato per nomi importanti della moda, in Italia ed estero (tra cui Kenzo, Versace, Armani, Lancetti, Iceberg, Moschino e Yves Saint Laurent). Fusco ha fondato nel 1998 e guida con la famiglia la Fgf Industry, holding italiana che opera nel settore della moda a livello internazionale con sede operativa a Montegalda, nel Vicentino.

La moglie Silvana Sattanino lo affianca da sempre nella guida dell’azienda, la figlia Federica Fusco è amministratore delegato con il marito Giuseppe D’Amore.

Sono 100 i dipendenti che lavorano per il gruppo. L’anno scorso con il solo brand Blauer il fatturato è stato di 52 milioni, quest’anno crescerà a 60 milioni. Mentre gli altri marchi viaggiano sui 12 milioni, in forte crescita. La Holding ha nel portafoglio anche Ten c (capispalla e maglieria senza logo e senza etichette), BPD (capispalla leggeri e versatili), PrinceTees (brand italiano di t-shirt) e Nylolite B.Plus (streetwear luxury).

«Quando è scoppiato il Covid abbiamo spostato i pagamenti a tutti i nostri venditori a 120 giorni e abbiamo sostituito con articoli nuovi l’invenduto – aggiunge Fusco - è stato molto apprezzato. Durante la pandemia abbiamo mantenuto la produzione, che una volta consegnata è stata venduta. Queste scelte sono state premiate dal mercato».

I capi nascono nel Padovano. A Sarmeola di Rubano Fusco ha ristrutturato una villa del 700, dove vive, e una parte dello stabile è dedicata allo studio dello stile. Lì viene progettato tutto, grazie anche ad una rete internazionale di collaboratori esterni.

Già presente in tutta Europa e in Russia, Fgf Industry vuole crescere ulteriormente in Stati Uniti, Canada, Giappone e Corea. Questo grazie anche al digitale, per arrivare in Paesi in cui non c’è ancora una presenza diretta. Sempre nel Padovano il designer trova spazio anche per il suo hobby: la viticoltura. Qui realizza il merlot di “Casa di Fusco”. 

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