Crisi in Argentina, ma cresce l’export del Friuli Venezia Giulia

Nei primi nove mesi del 2022 segno più solo per il FVG (+14% sul 2021, 8,8 milioni), in calo invece Veneto (-16%, 52,5 milioni) e Trentino Alto Adige (-28%, 6,8 milioni)

Federico Piazza

L’Argentina neo campione del mondo di calcio è anche campione di inflazione, ormai al 100% (92,4% a novembre 2022, raddoppiata da inizio anno). Il Peso argentino è una moneta debolissima e lo Stato dopo il nono default nel 2020 non ha accesso ai mercati finanziari.

Le esportazioni

La seconda economia del Sudamerica convive ciclicamente con questi fenomeni da decenni. La situazione attuale, oltre ad essere molto pesante innanzitutto per gran parte della popolazione, colpisce chi esporta in Argentina. Perché il problema della mancanza di valuta estera comporta limitazioni e restrizioni alle importazioni in generale, con ripercussioni anche sulle vendite di macchinari, cioè la prima voce dell’export italiano e triveneto verso Buenos Aires. Nello specifico, nel 2021 i macchinari per impieghi speciali e generali hanno contribuito per circa un terzo del miliardo di euro complessivo di esportazioni italiane in Argentina (Istat - ICE).

Il Nordest

Per il Triveneto (analisi Unioncamere Veneto) l’export 2021 di macchine di impieghi generali, speciali, metallurgiche e utensili (79,6 milioni di euro) ha superato quello del 2019 (68,4 milioni). Ma nei primi nove mesi del 2022 segno più solo per il Friuli Venezia Giulia (+14% tendenziale sul 2021, 8,8 milioni), in calo invece Veneto (-16%, 52,5 milioni) e Trentino Alto Adige (-28%, 6,8 milioni). «In rapporto alla sua economia, l'Argentina è tra quelle con il più basso rapporto importazioni/PIL (tra il 13 e il 15%) rispetto al resto del mondo. Secondo i dati della Banca Mondiale, è la 30esima economia del mondo, ma è il 44esimo esportatore di beni al mondo e il 54esimo importatore di beni», osserva l’Ufficio ICE di Buenos Aires.

L’industria alimentare

In questo scenario sono comunque di particolare interesse i macchinari per l'industria alimentare e delle bevande, settore cresciuto significativamente nell'ultimo decennio: «Per esempio – segnala l’ICE – nel settore dei macchinari per la produzione di pasta, pane e prodotti da forno, considerando la media degli ultimi cinque anni, l'Italia ha rappresentato circa la metà dei macchinari importati dall’Argentina (48%) seguita dalla Cina (quota 21%)». L’Italia è inoltre il secondo esportatore in Argentina di macchinari per il cioccolato e i prodotti dolciari (quota 26%), il terzo in quelli per la preparazione di carne di pollo (quota 10%) e l’ottavo per la preparazione di carne in generale (quota 4%), il quarto nelle tecnologie per la produzione degli olii (quota 14%). Una testimonianza interessante da un settore di nicchia, quello dei pennelli, arriva da Mgg, azienda trevigiana specializzata in macchine e impianti per la produzione industriale automatizzata. Mgg realizza circa la metà del suo fatturato in Sudamerica, e nonostante le difficoltà economiche generali, il mercato tira. «Abbiamo recentemente visitato i nostri clienti in Argentina, Cile e Brasile, Paese quest’ultimo dove nel 2022 abbiamo inviato 12 container di macchine, e abbiamo ottime prospettive per il carnet ordini 2023 e 2024», commenta il presidente Gianfranco Marcon.

Le previsioni

In Brasile sono positive le previsioni sulla domanda di tecnologie industriali per i prossimi anni. Nella prima economia del continente sudamericano a ottobre la produzione industriale è tornata a crescere, e ci si attende che il 2022 si chiuda con il Pil a +3% (1,6 miliardi di dollari nel 2021). «Secondo le stime di Oxford Economics – riporta l’Ufficio ICE di San Paolo – il consumo di macchine utensili dovrebbe subire una forte impennata nel 2023 e nel 2024. Quale produttore leader a livello mondiale di beni strumentali, l’Italia si presenta come partner ideale per la fornitura di tecnologia. Non a caso, macchine e apparecchiature meccaniche pesano per un terzo dell’import brasiliano di prodotti Made in Italy (4,5 miliardi nel 2021). Nei primi 11 mesi del 2022 gli acquisti brasiliani dall’Italia in questo settore sono stati pari a 1,5 miliardi di dollari: con una quota del 5,5% l’Italia è quarto fornitore dopo Usa, Cina e Germania».

Quindi fiducia anche per l’export triveneto 2023 in Brasile di macchine per impieghi generali, speciali, metallurgiche e utensili, il cui valore nei primi nove mesi del 2022 è invece calato, attestandosi a circa 144 milioni di euro (-19% tendenziale per il Veneto, -29% per il Friuli Venezia Giulia, - 27% per il Trentino Alto Adige). Era stato di 184 milioni nel 2021, di 174 milioni nel 2019 (Istat - Unioncamere Veneto).
 

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