Campeggi da record nel Nord Est: la vacanza si fa lunga e all’aria aperta
Nelle spiagge del Veneto e del Friuli Venezia Giulia la stagione si allunga fino a settembre. Sulle rive dei laghi partenza sprint, mentre in montagna volano le prenotazioni. I dati di HBenchmark per Faita Federcamping fotografano un’estate da incorniciare per il turismo open air.

Altro che villeggiatura mordi e fuggi: quest’estate la vacanza più lunga si fa in piazzola, tra camper e caravan, e le tende restano montate fino a settembre inoltrato. Dalle spiagge del Nordest ai laghi e alle vette trentine, il turismo open air mostra i muscoli. Lo conferma il report di HBenchmark per Faita Federcamping, che analizza l’andamento di 58 campeggi e villaggi turistici, con 26mila posti letto complessivi, distribuiti tra la costa adriatica, i laghi veneti e trentini e la montagna del Trentino.
«Il turismo all’aria aperta offre il 24% dei posti letto dell’intera filiera turistica ricettiva nazionale, rappresenta oltre l’8% degli arrivi, circa il 15% delle presenze, e realizza 5 miliardi di euro di fatturato diretto e 3 miliardi di fatturato indotto», ricorda il presidente di Faita Federcamping, Alberto Granzotto. «Le molte presenze che registriamo sono un successo che celebriamo volentieri, ma l’obiettivo è distribuire meglio i flussi nel tempo, allungando la stagione oltre luglio e agosto. Ne beneficerebbero anche l’occupazione e le comunità locali».
Il tema sarà al centro del Forum Faita Federcamping, in programma a Roma il 22 e 23 ottobre, con i dati di una ricerca condotta dal Ciset dell’Università Ca’ Foscari.
Sulle spiagge, settembre è il nuovo agosto
Dalla riviera friulana (Monfalcone, Grado, Lignano) a quella veneta (Chioggia-Sottomarina, Bibione, Cavallino-Treporti, Duna Verde, Jesolo, San Michele al Tagliamento), l’estate è partita col piede giusto. Tra il 17 aprile e il 16 luglio il tasso medio di occupazione ha raggiunto il 56%, in aumento di 1,5 punti rispetto allo stesso periodo del 2024.
Ancora meglio l’orizzonte da luglio a ottobre: sulla base delle prenotazioni già effettuate, l’occupazione acquisita è al 57,4%, con un progresso di 2,5 punti sull’anno precedente. Il soggiorno medio va dai 10 giorni alle 2 settimane.
Settembre si annuncia il mese rivelazione: complice il cambiamento climatico, l’occupazione delle strutture tra il 1° e il 15 settembre oscilla già tra il 40% e il 60%, con un balzo di 10 punti rispetto allo stesso periodo del 2024.
Sul fronte dei mercati, la Germania domina con una quota del 50% fino a luglio, che sale al 58% da luglio a ottobre. Segue l’Italia, in crescita di 2 punti percentuali. Austria, Svizzera e Danimarca si confermano stabili.
Ai laghi partenza col botto, ma l’autunno rallenta
Il lago di Garda e gli altri bacini del Veneto e Trentino (Levico, Ledro, Caldonazzo) hanno vissuto un inizio stagione esplosivo. Dal 17 aprile al 16 luglio, l’occupazione media è salita al 66,4%, con un incremento di 2,1 punti percentuali sul 2024. Merito anche del posticipo delle vacanze scolastiche in Germania, che ha generato picchi fino al 95% di occupazione, contro l’84% dell’anno scorso.
Le prospettive per il resto dell’estate, però, frenano leggermente: da metà luglio a ottobre, le prenotazioni si attestano a una media del 53,4%, in calo di 1 punto percentuale.
Anche qui la Germania resta il primo mercato, con il 53% delle unità vendute fino a luglio, ma con una flessione di 3 punti sul 2024. In crescita l’Italia (+2 punti), seguita da Paesi Bassi, Danimarca, Austria, Svizzera e Polonia. Per i mesi a venire, il calo tedesco si accentua (-7 punti), a favore di italiani e olandesi.
Montagna da record: in Trentino campeggi a +14,6 punti
Se al mare le vacanze si allungano, in montagna il boom si concentra tra giugno e metà settembre. Ma i numeri parlano chiaro: nei campeggi trentini (Bellamonte, Primiero, San Martino di Castrozza, Folgaria, Bondone, Ossana, San Giovanni di Fassa, Porte di Rendena, Campitello di Fassa), l’occupazione media fino al 16 luglio ha toccato il 50,3%, con un aumento di 14,6 punti rispetto al 2024. Giugno, in particolare, ha fatto da motore della crescita.
Anche il periodo estivo centrale promette bene: le prenotazioni da metà luglio a settembre segnano un incremento di 8,6 punti percentuali sull’anno scorso.
Le piazzole restano la scelta preferita in montagna, ma stanno guadagnando terreno le mobile home, unica formula ad aver aumentato la durata media dei soggiorni: quasi 9 notti da aprile a metà luglio, oltre 10 notti nel periodo successivo.
Un’estate in tenda, ma senza rinunce
Dal mare ai monti, il turismo all’aria aperta si conferma una componente strategica della ricettività italiana. Sempre più scelto non solo per risparmiare, ma anche per vivere esperienze autentiche e a contatto con la natura, il campeggio evolve e si professionalizza. E oggi punta a diventare sinonimo di destagionalizzazione, innovazione e occupazione stabile.
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