Bluenergy firma un accordo con le diocesi per tagliare i costi della bolletta energetica

Dall’idea della famiglia Curti creata una società benefit, Energentium, che ha già visto l’adesione di 14 enti religiosi italiani

Maurizio Cescon

 

Sono già 14 in tutta Italia, da Firenze a Livorno, da Napoli a Catanzaro, solo per citarne alcune, le diocesi che hanno aderito al progetto Energentim, ideato e voluto dalla famiglia Curti, azionista di maggioranza di Bluenergy.

Di cosa si tratta? La necessità, impellente per il mondo religioso come per ogni cittadino, è quella di attutire l’impatto del conto della bolletta della luce, che può mettere a repentaglio i bilanci delle famiglie e delle comunità.

«Abbiamo costituito una società benefit - racconta Susanna Curti, presidente di Bluenergy group e figlia del fondatore Gianfranco - frutto della partnership tra la nostra azienda distributrice di gas ed energia e il mondo delle diocesi italiane. L’obiettivo è la promozione di un business sostenibile nel settore energetico, nel rispetto dei principi della Chiesa cattolica, con il desiderio di affiancare gli enti ecclesiastici, le parrocchie e i fedeli nel percorso della transizione energetica».

«L’iniziativa ha mosso i primi passi nel 2024 – continua Curti – e a oggi abbiamo già potuto constatare l’entusiasmo con cui le prime comunità hanno accolto il nostro progetto, che punta a diffondere modelli di consumo responsabili, alla lotta contro la povertà energetica e a mettere al centro il cliente, considerato non come consumatore, ma come fruitore attento a preservare il pianeta, in linea con l’enciclica Laudato sii».

Susanna Curti, presidente di Bluenergy
Susanna Curti, presidente di Bluenergy

Nel corso del 2024 Energentium ha raccolto le adesioni di centinaia di parrocchie appartenenti a 14 Diocesi (la maggioranza sono nel Centro Sud del Paese), ed entro il 2025 sono già pianificate diverse nuove partecipazioni, con l’idea di allargare l’orizzonte anche a Nord Est.

«Questo progetto - aggiunge la presidente - punta a diffondere all’interno delle comunità cattoliche del nostro Paese modelli di consumo responsabili, contribuisce alla lotta contro la povertà energetica e a mettere al centro il cittadino, considerato non solo come consumatore, ma anche come fruitore attento e co-produttore di energia. Si pensi per esempio alle Cer, Comunità energetiche rinnovabili, che sono al centro dell’attenzione come modello di consumo sostenibile, equo, e solidale. Oltre alla fornitura di gas ed energie per le diocesi, gli enti ecclesiastici, le parrocchie e i fedeli, il nostro progetto punta a diventare un punto di riferimento per i progetti di efficientamento energetico degli edifici e anche alla promozione delle Cer. Le Comunità energetiche infatti costituiscono una soluzione che permette di condividere energia pulita, ridurre i costi e contribuire alla tutela dell’ambiente e rappresentano un’occasione straordinaria per promuovere modelli sostenibili di gestione della risorsa energetica, rafforzando al tempo stesso il legame con le comunità locali».

Susanna Curti racconta come è nata l’idea di creare la società, dove Bluenergy detiene il 60% delle quote mentre il restante 40% è suddiviso tra le diocesi partecipanti al progetto.

«La primogenitura è stata di mio padre Gianfranco - spiega la presidente - che qualche anno fa aveva promosso la pubblicazione in tiratura limitata della Bibbia in dialetto piacentino (la famiglia Curti è originaria di Piacenza, ndr) e ne aveva sostenuto le spese. L’opera fu poi presentata nel 2021 a Papa Francesco e il pontefice ebbe l’occasione di parlarne durante l’Angelus in piazza San Pietro. In quell’occasione è scoccata la scintilla, per noi è un dovere aiutare le parrocchie, avevamo riscontrato che ben poche di esse potevano contare su contratti vantaggiosi per la fornitura di energia elettrica».

Grazie a Energentium la ricchezza creata dalla società ritornerà alle diocesi sotto forma di dividendi e attività benefit definite dagli stessi rappresentanti diocesani negli organi societari. Attraverso le diocesi è possibile così perseguire gli obiettivi nella cura del nostro pianeta e nella gestione responsabile delle risorse, e attraverso le comunità locali si può giocare un ruolo centrale nella promozione delle Cer. Grazie alla disponibilità di spazi idonei all’installazione di impianti fotovoltaici e alla loro capillarità sul territorio, gli enti religiosi possono infine farsi promotori di comunità energetiche aperte a fedeli, parrocchie e realtà locali.

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