Biovalley, altri 730 mila euro per investire nella ricerca
Oltre le aspettative la campagna di raccolta attraverso la piattaforma CrowdFundMe. Più di 50 nuovi sottoscrittori puntano sulla holding triestina attiva nel settore medicale

Ha superato le aspettative l'operazione di equity crowdfunding lanciata da Biovalley Investments Partner sulla piattaforma CrowdFundMe lo scorso 14 novembre. La holding industriale triestina, attiva nei farmaci orfani (cioè medicinali sviluppati per trattare malattie rare, per le quali l'industria farmaceutica avrebbe scarso interesse economico a causa del numero limitato di pazienti), nello sviluppo di tecnologie per la robotica sanitaria e negli investimenti in società innovative del settore medicale e life sciences, ha chiuso la raccolta con oltre 730 mila euro, più di tre volte il target minimo fissato a 250mila euro, grazie a oltre 50 investitori.
«Il successo dell’operazione conferma la fiducia che il mercato ripone nella nostra visione», dichiara Diego Bravar, presidente di Biovalley.
«Il capitale raccolto ci consentirà di accelerare lo sviluppo di innovazioni ad alto impatto, rafforzando il nostro ruolo di riferimento nella trasformazione della ricerca in soluzioni operative per ospedali, cliniche e pazienti». Il capitale, spiega l’ad Francesco Menegoni, sarà destinato a tre direttrici strategiche.
La prima riguarda un investimento in BrainDTech, azienda che sta sviluppando una nuova tecnologia per la diagnostica innovativa tramite biopsia liquida. La seconda prevede lo sviluppo di nuovi modelli di business per ChemoMaker, il robot brevettato per la preparazione automatizzata di chemioterapici, con formule che non siano capital intensive per gli ospedali. La terza riguarda l'espansione della distribuzione in Italia di farmaci già diffusi nella regione dei Balcani.
La strategia della società fondata quasi dieci anni fa da Bravar e guidata da Menegoni si basa su un'intuizione precisa: individuare tecnologie innovative, integrarle nelle Pmi del gruppo e portarle rapidamente sul mercato healthcare. Un approccio che ha già dato risultati concreti, con ricavi consolidati a 10 milioni di euro nel 2024 e un Ebitda cresciuto del 30%, da 1,3 a 1,7 milioni di euro, con ritorno all'utile netto di 46mila euro.
Biovalley opera su due aree di business: BioTech & Pharma, focalizzata su farmaci orfani, biosimilari e automazione per terapie farmacologiche, e BioICT & AI, che integra tecnologie digitali e intelligenza artificiale per le strutture sanitarie. Tra i prodotti di punta spicca ChemoMaker, il robot brevettato in Unione Europea, Stati Uniti e Cina che automatizza la preparazione di chemioterapici nelle farmacie ospedaliere. Finora ne sono stati venduti 23 in 7 paesi europei.
La raccolta attraverso crowdfunding rappresenta una tappa nel finanziamento del percorso di crescita che prevede, come prossimo traguardo, la quotazione in Francia su Euronext Growth Paris. «Abbiamo fatto un'analisi di quali possono essere le piazze che rendono meglio per la parte salute e innovazione di cui ci occupiamo», spiega Menegoni.
«Parigi risulta la terza piazza mondiale, perciò abbiamo iniziato un dialogo con degli advisor». «Con questa operazione, Biovalley Investments consolida il proprio ruolo di modello industriale nell'innovazione healthcare», aggiunge Menegoni, «dimostrando come ricerca, tecnologia e impresa possano convergere per sviluppare soluzioni concrete e sostenibili».
La crescita della società è stata sostenuta da un mix di capitali che include l'ingresso nel 2019 della finanziaria regionale Friulia come azionista con circa il 19% del capitale.—
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © il Nord Est








