Bauli spinge sulla sostenibilità
La Pasqua è stata il banco di prova per il nuovo packaging interamente riciclabile e compostabile. Michele Bauli: «Le innovazioni che abbiamo introdotto in tema packaging sono solo un tassello. L’impegno va verso una maggiore sostenibilità del business, dall’efficientamento energetico e l’utilizzo di fonti rinnovabili alla gestione dei rifiuti, dalla logistica sostenibile al risparmio idrico, dalla riduzione degli sprechi fino ai tetti fotovoltaici in progetto»

VERONA. Per la Pasqua Bauli si è presentata in forze sul mercato con le sue colombe e le sue uova di cioccolata, ma con due sicurezze in più: da una parte la certezza che il “sell-in” del prodotto nella grande distribuzione è andato molto bene, e dall’altra che sul fronte della sostenibilità il prodotto ha una “marcia in più”, essendo la colomba ora venduta in un pack sostenibile, con confezione in cartone - compresa la maniglia che sostituisce il laccetto di tessuto - e pirottino di contenimento, in materiale compostabile certificato.
Il Gruppo è così la prima azienda del settore a introdurre sul mercato il packaging di questo prodotto interamente riciclabile e compostabile.
Non è un aspetto banale visto che, per le sole colombe, grazie a questa iniziativa il Gruppo ha reso compostabili più di 100 mila Kg di pirottini.

Parliamo del leader assoluto del mercato della ricorrenza pasquale, che Nielsen stima valere (su dati 2021) 18 milioni di chili tra lievitati e uova (dove Bauli contende il secondo posto a Lindt, dietro Ferrero), per 422 milioni di euro.
«Ci aspettiamo che nel 2022 – dichiara Michele Bauli, presidente del Gruppo – i volumi del mercato rimangano stabili, mentre i valori degli stessi aumentino, a causa di un leggero incremento dei prezzi al consumo».
Del resto, con un aumento del costo dell’energia e delle materie prime di circa il 15%, la soluzione non può che essere quella di comprimere i margini per l’azienda ed aumentare i prezzi. «Aumenta tutto, dal gas al petrolio, dalle uova al burro – dice Bauli – fino al grano, che registra aumenti tra il 60 ed il 70%. Dipende da più fattori: la guerra, la pandemia che ancora blocca una grande città come Shangai e anche la speculazione”. Tornando al prodotto pasquale Bauli è in attesa dei dati del venduto sugli scaffali».
Dopo una Pasqua 2020 in lockdown ed una 2021 di ripresa, quella del 22 è andata molto bene per il riscontro da parte dei grandi magazzini, ma si attendono le cifre dei clienti finali.

Intanto il Gruppo ha schierato tutti i suoi marchi, da Bauli (anche con “Grandi firme” e “Kucciolotti”) a Motta (con i prodotti da forno e le uova), fino al “top di gamma” Alemagna, con colombe gourmet e più care.
Anche l’energia è un fiore all’occhiello di Bauli. «Le innovazioni che abbiamo introdotto in tema packaging - dichiara Michele Bauli – sono solo un tassello, visto che l’impegno va verso una maggiore sostenibilità del business, dall’efficientamento energetico e l’utilizzo di fonti rinnovabili (l’energia che Bauli acquista è al 100% certificata rinnovabile, ndr) alla gestione dei rifiuti, dalla logistica sostenibile al risparmio idrico, dalla riduzione degli sprechi fino ai tetti fotovoltaici in progetto. Una tendenza che rafforziamo nel 2022, anno simbolico nel quale celebriamo il Centenario della nostra nascita».
Ma Bauli guarda già oltre, ad un futuro in cui il pandoro rimarrà centrale nelle vendite del Gruppo, ma prenderanno sempre più spazio i prodotti legati al benessere fisico e salutistici. «Avremo sempre più – afferma ancora il presidente – un’offerta alimentare variegata e innovativa, dai prodotti senza glutine ai salati, dagli snack alle barrette proteiche».
E, a proposito di pandoro, una battuta conclusiva sulle mire di Sperlari su Paluani: «Paluani è sempre stata una bella azienda, mi auguro che Sperlari riesca a valorizzarla ulteriormente. La buona concorrenza fa sempre bene».
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