Autotorino investe sul Nord Est con nuovi marchi e concessionarie
Il presidente Vanini: In Fvg e Veneto 500 dipendenti e il 17% dei contratti. Al via il servizio per aiutare i clienti a valutare la convenienza dell’elettrico

In un mercato automobilstico italiano che nei primi quattro mesi del 2025 ha mostrato segnali di rallentamento – con un calo dello 0,5% nelle immatricolazioni nazionali (583.158 unità), -2,6% in Veneto (35.955 unità) e -3% in Friuli Venezia Giulia (7.832 unità) – Autotorino si distingue per una dinamica di crescita stabile e costante.
Il 2025 rappresenta un anno speciale per il gruppo, che celebra 60 anni di attività e il debutto internazionale con l’acquisizione di una filiale a Varsavia. L’anniversario ha coinciso con l’inaugurazione – avvenuta alcune settimane fa – del nuovo centro direzionale a Cosio Valtellino, alla presenza del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. Un segnale forte per il primo dealer italiano dell’automotive, che nel primo trimestre dell’anno ha registrato 640 milioni di euro di fatturato (+5%) e circa 20.000 vetture vendute. I servizi post-vendita hanno generato 55 milioni (+7%), mentre i passaggi in officina sono cresciuti del 6%.
Il Nord Est si conferma un asse strategico. Le 13 sedi operative in Veneto e Friuli Venezia Giulia, con circa 500 collaboratori sui 3000 totali, hanno generato il 17,1% dei contratti totali del gruppo, registrando una leggera ma costante crescita. «In Veneto e Friuli Venezia Giulia le performance sono in linea con il resto dell’azienda – spiega il presidente Plinio Vanini – sia sul nuovo che sull’usato, oltre che nel post-vendita, in un contesto di mercato che resta stagnante».
Dietro questi numeri c’è una strategia articolata che punta su innovazione, formazione, digitalizzazione e presidio del territorio. A partire dai 75 milioni di investimenti programmati nei prossimi tre anni, di cui 50 destinati all’efficientamento delle strutture e 25 milioni allo sviluppo di piattaforme digitali e tecnologie a supporto della relazione con il cliente. Un impegno concreto anche nel Nord Est, dove sono allo studio nuove sedi, su tutte quella prevista a Villorba, e l’introduzione di brand innovativi come Kgm, Ineos e prossimamente Xpeng, grazie alla controllata AtFlow, società controllata al 100% da Autotorino creata per importare e distribuire nuovi marchi sul territorio nazionale.
L’offerta del gruppo a Nord Est, storicamente orientata verso marchi premium, si arricchisce dunque con proposte più accessibili e tecnologie emergenti. A partire da Kgm, marchio coreano erede di SsangYong, già presente da qualche settimana nelle concessionarie del gruppo a Verona e Tavagnacco.
Guardando alle motorizzazioni, il contesto di mercato impone cautela. Se è vero che l’elettrico (BEV) ha fatto segnare una crescita dell’82% a livello nazionale nei primi quattro mesi dell’anno, le quote restano ancora marginali (5,1% in Italia, 5,9% in Veneto, 4,5% in Fvg), penalizzate da un’infrastruttura ancora carente e da una transizione che per Autotorino deve rimanere graduale: «L’elettrico è una grande opportunità, ma non va imposto. Servono informazione e strumenti per capire se è davvero la scelta giusta per ogni automobilista”, commenta Vanini.
Per rispondere a questa esigenza il gruppo ha lanciato nei giorni scorsi Autotorino Evolution Advisor, una piattaforma digitale che aiuta i clienti a valutare l’affinità con la mobilità elettrica attraverso simulazioni personalizzate di costi, consumi, tempi di ricarica e impatto ambientale. Un progetto che unisce l’innovazione tecnologica all’esperienza consulenziale maturata sul campo e che si affianca agli investimenti sulla formazione del personale: circa 5-6 milioni di euro all’anno per aggiornare le competenze e garantire un servizio all’altezza delle trasformazioni in atto.
Sul fronte dell’usato, Autotorino ha lanciato il brand BeBeep che garantisce anche la formula soddisfatto o rimborsato: i clienti hanno 15 giorni di tempo o 1.500 km per restituire l’auto se non soddisfa le aspettative, senza obbligo di riacquisto. Un modello che tutela il consumatore e valorizza il canale, oggi pari per volumi a quello del nuovo.
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