Alleanza nel cemento tra Buzzi e Alpacem
Arriva al vaglio dell’Antitrust la cessione della pordenonese Fanna Cementi alla società austriaca, nella quale il gruppo italiano rileverà una quota del 25%

Fanna Cementi del gruppo Buzzi passa di mano, ma resta ancorata al Friuli occidentale, visto che l’acquirente Alpacem Cementi Italia - ramo tricolore del gruppo austriaco Wietersdorfer - ha sede a San Vito al Tagliamento. Nell’operazione coinvolti anche gli impianti di Fanna in Friuli Venezia Giulia, tra le ex province di Pordenone, Udine e Gorizia, e nel Veneziano, 16 in tutto.
L’intesa per l’acquisizione era stata siglata pochi mesi fa, oggi ulteriore passaggio - necessario - davanti all’Antitrust che raccoglierà fino all’11 marzo eventuali osservazioni, per poi formulare il parere di rito.
L’accordo prevede l’acquisizione da parte di Alpacem Cementi Italia dell’intero capitale sociale di Fanna Cementi da Buzzi Uncem e parallelamente l’affitto, sempre da parte di Alpacem per il tramite di una società controllata, di rami d’azienda di una società del gruppo Buzzi costituiti dai sedici impianti di produzione di calcestruzzo per un periodo di dodici anni.
Con la bollinatura dell’Antitrust l’accordo andrà a concretizzarsi portando, entro le prossime settimane, al passaggio di mano del cementificio di Fanna e all’affitto dei 16 impianti per la produzione di calcestruzzo, dislocati tra le province di Gorizia, Pordenone, Udine e Venezia. Fino alla conclusione dell’operazione, la cementeria di Fanna continuerà a operare con il nome di Buzzi Unicem e non vi saranno cambiamenti per i dipendenti. A corollario dell’acquisizione da parte di Alpacem Cementi Italia di Fanna Cementi c’è come detto anche l’affitto di 16 impianti di produzione del calcestruzzo, dei quali Alpacem avrà il controllo esclusivo.
Gli impianti si concentrano tutti tra Friuli Venezia Giulia e Veneto: in particolare nella provincia di Udine saranno presi in affitto il ramo d’azienda stabilimenti a Premariacco, Gonars e Pontebba, Martignacco, Venzone, Majano, Buja, Pavia di Udine e Forgaria nel Friuli, in provincia di Pordenone a Fontanafredda e San Vito al Tagliamento, in provincia di Gorizia a Ronchi dei Legionari e Savogna d’Isonzo, in provincia di Venezia a San Michele al Tagliamento.
L’operazione si innesta in una partnership strategica di lunga data nell’area dell’Alpe Adria tra i due produttori di cemento e si completa con una sottoscrizione, da parte di Buzzi, di una quota del 25% del capitale dell’austriaca Alpacem Zement Austria (ex W&P Zement).
Le due società estendono così anche all’Austria la loro partnership strategica di successo, già esistente in Italia e Slovenia dal 2014. Il gruppo Buzzi detiene infatti già una partecipazione del 25% in ciascuna delle due controllate di Alpacem, Salonit Anhovo (Slovenia) e W&P Cementi (Italia). Il nuovo accordo, ormai prossimo ad andare a dama e dal quale le due aziende si aspettano significativi effetti sinergici, consente ai player del cemento di rafforzare la propria alleanza industriale, soprattutto per quanto riguarda l’implementazione di una produzione a zero emissioni di anidride carbonica.
Alpacem Cementi Italia nel corso degli ultimi anni ha visto crescere i ricavi senza soluzione di continuità passando da 33 milioni di euro realizzati nel 2020, l’anno della pandemia, a 36 milioni nel 2021 e ancora a 49 milioni nel 2022.
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