Acciaierie Venete verso lo zero-carbon, emissioni ridotte del 54% entro il 2030

Acciaierie Venete, uno dei principali produttori europei di acciaio per il settore industriale, ha presentato il suo ambizioso Piano di Decarbonizzazione 2030 -2050. Con una capacità produttiva di 2 milioni di tonnellate di acciaio all'anno e una forte presenza in settori come automotive, meccanica, energia e costruzioni, il gruppo multinazionale presieduto da Alessandro Banzato, con dieci stabilimenti tra Veneto, Friuli Venezia Giulia (ha un laminatoio a Buja), Lombardia e Trentino, si pone l'obiettivo di ridurre significativamente le emissioni di gas serra e di allinearsi ai target dell'Accordo di Parigi.
Il piano si fonda su un approccio Esg solido, che ha visto la creazione di una nuova governance aziendale dedicata alla sostenibilità. Tra le figure chiave vi sono il Chief Sustainability Officer, nella persona di Francesco Semino, e il direttore per la Decarbonizzazione, responsabili della definizione delle strategie di riduzione delle emissioni. «Per questo progetto - spiega Semino - abbiamo un team di ragazzi con età media trent’anni, giovani laureati nelle nostre università che sono l’anima del piano. Al fianco al rinnovamento degli impianti, questi sono temi che impongono anche un ringiovanimento del personale. Le nuove sfide tecnologiche implicano, infatti, anche competenze nuove». Un piano, spiega ancora Semino, che si fregia anche di «un aspetto formale, ma che è sostanziale, in quanto questo progetto è discusso e definito dal comitato di sostenibilità e poi assunto come impegno dal punto di vista formale dall’azienda».
Il cuore del Piano di Decarbonizzazione è la riduzione delle emissioni di Scopo 1 (emissioni dirette) e 2 (emissioni indirette da energia importata) del 54% entro il 2030, con l’obiettivo di approvvigionarsi al 100% da energia elettrica rinnovabile nel periodo. Acciaierie Venete punta inoltre a diventare un'azienda net-zero entro il 2050. Il percorso di decarbonizzazione è già iniziato, con la misurazione delle emissioni del 2022 come baseline. In quell’anno, l'azienda ha registrato un totale di 1.633.428 tonnellate di CO2eq, suddivise tra emissioni dirette (16%), emissioni indirette da energia importata (16%) ed emissioni indirette derivanti da materie prime e trasporto (68%).
Il piano si basa su sei linee guida strategiche. La prima è l’efficienza energetica e l’ottimizzazione dei processi, che prevede l’adozione di tecnologie avanzate a basso consumo energetico. Ciò include, ad esempio, con il rifacimento dei forni elettrici ad arco con tecnologie innovative più efficienti, il recupero di calore dai gas di scarico e l’ottimizzazione dei forni di ricottura.
La seconda linea guida riguarda l’economia circolare e il riciclo, con l’obiettivo di ridurre la dipendenza da materie prime vergini e migliorare il recupero dei residui ferrosi e dei rifiuti di produzione. L’azienda intende rafforzare le proprie pratiche di riciclo e sfruttare al meglio il rottame metallico, elemento chiave del processo produttivo a basso impatto ambientale.
La transizione verso fonti energetiche a basse emissioni di carbonio è un altro punto cruciale del piano. Acciaierie Venete prevede di incrementare l'uso di fonti di energia rinnovabile, idrogeno verde e biometano, elementi fondamentali per ridurre le emissioni nel processo di fusione dell’acciaio. Accanto a queste iniziative, l'azienda sta investendo in innovazione di prodotto e materiali, introducendo materie prime innovative a basse emissioni come il DRI (Direct Reduced Iron) prodotto da idrogeno verde. L’uso di polimeri riciclati come ricarburante rappresenta una soluzione promettente per sostituire il carbone, riducendo ulteriormente l'impatto ambientale.
Infine, Acciaierie Venete intende adottare tecnologie di cattura e stoccaggio del carbonio (CCS) per ridurre le emissioni di CO2 e, laddove possibile, convertirle in prodotti utilizzabili. Tra i progetti, l'azienda partecipa alla CCS dell’hub di Ravenna, dove i giacimenti di gas offshore saranno riutilizzati per immagazzinare CO2 di origine industriale.
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