I big dell’energia: «Trieste strategica sul mercato europeo»

L’ad del gruppo Tal Alessio Lilli presenta a Zurigo il piano di sostenibilità. In Austria una centrale elettrica a petrolio

Piercarlò Fiumanò
Silvano Trieste 27/10/2011 Terminal S.I.O.T.
Silvano Trieste 27/10/2011 Terminal S.I.O.T.

TRIETE. Il summit europeo annuale dei grandi gruppi Oil & gas, iniziato a Zurigo, è considerato uno dei grandi eventi per tastare il polso al mercato dell’energia mondiale. Il Transportation Oil and Gas Congress 2022 (Togc), che si chiude oggi è un palcoscenico in cui i player del settore confrontano strategie e prospettive di mercato. Quest’anno l’appuntamento si svolge in un clima teso a causa dei venti di guerra in Ucraina e delle forti tensioni sui prezzi dell’energia. Fra i grandi gruppi presenti alla due giorni svizzera c’è anche il top management il gruppo Transalpine Pipeline (Tal) che controlla l'infrastruttura lunga 753 chilometri che trasporta il greggio dal porto di Trieste in Italia alle raffinerie in Austria, Germania e Repubblica Ceca.

I traffici dell’oleodotto triestino, nonostante l’impatto dei lunghi lockdown sui traffici mondiali, sono in linea con il 2020 anche se il traguardo degli oltre 42 milioni di tonnellate di quattro anni fa resta lontano. Il Gruppo Tal è guidato dal general manager Alessio Lilli e dalla Global Pr Manager Paola Pasin: «Partecipiamo a questo evento in un momento così delicato e strategico per il settore Oil&Gas. Il confronto tra operatori ha ancora più valore quando si affrontano temi come quello della sostenibilità». Lilli nel suo intervento ha sottolineato «l’importanza della infrastruttura triestina nel panorama europeo dell’energia in un contesto come quello del forum svizzero che porta al centro dell’attenzione anche il ruolo strategico di Trieste nel tessuto economico e produttivo continentale».

Il gasdotto da Trieste attraversa tre paesi, Italia, Austria e Germania, partendo dal Mare Adriatico del Nord, superando le Alpi dove raggiunge la sua massima altitudine a 1600 metri prima di arrivare nel cuore dell'Europa. «Tal gioca un ruolo strategico non solo per l'economia dell'Europa centrale, garantendo circa il 90% della materia prima delle raffinerie dell'Austria, il 100% della Germania meridionale (Baviera e Baden-Württemberg, pilastri dell’economia tedesca) e il 50% della Repubblica Ceca, ma anche per il porto di Trieste di cui copre più del 60% del traffico complessivo, e per le economie regionali lungo il percorso del gasdotto, che beneficiano degli enormi investimenti di Tal». La Germania dipende infatti logisticamente dal petrolio che passa per il porto franco di Trieste.

La relazione di Paola Pasin ha sottolineato la sostenibilità sociale dell’infrastruttura triestina: «Negli ultimi 5 anni abbiamo trasportato una media di 40 milioni di tonnellate di petrolio greggio all’anno. Dall'inizio delle operazioni nel 1967 abbiamo scaricato ai nostri moli e consegnato ai nostri clienti più di 1,6 miliardi di tonnellate di petrolio. In altre parole, l'equivalente della quantità di 28 anni di consumo italiano. Questa è una quantità abbastanza grande soprattutto se si considera che il trasporto di 40 milioni di tonnellate di greggio all'anno, significa evitare un traffico stradale di circa 10.000 camion di petrolio al giorno».

Al forum svizzero si è parlato molto di riconversione energetica e fonti alternative. Il management di Tal ha citato un proprio progetto di recupero energetico che ha fatto scuola: «Nel 2018 abbiamo realizzato in Austria la prima centrale elettrica al mondo che utilizza il flusso di petrolio greggio per generare energia elettrica, sfruttando un dislivello di 237 metri al tunnel di Felbertauern. L'energia cinetica rilasciata quando il petrolio scende dalle montagne, prima sprecata, ora attiva una turbina che converte l'energia del flusso di petrolio greggio in energia elettrica». 

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