Fincantieri, Solaris e Montecarlo Yachts, la filiera del mare Fvg dove nascono le navi più belle del mondo
la crisi, infatti, non ha frenato nautica e portualità. Il cluster conta 200 imprese, ma la filiera arriva a 1.300

UDINE. Le filiere del mare come “zoccolo duro” del manifatturiero e della logistica regionale. Uno tra i comparti più resilienti, tra i meno colpiti dal lockdown del 2020 e tra i più brillanti in un 2021 di forte crescita, nonostante le difficoltà della supply chain e l’impatto della protesta dei no vax sulla portualità regionale.
Questo il quadro tracciato da Lucio Sabbadini, amministratore delegato di Mare FVG, il cluster tecnologico regionale a cui aderiscono circa 200 aziende della cantieristica, della diportistica e della portualità.
«I dati macro – afferma Sabbadini – dicono che le filiere marittime sono tra i pochissimi settori che non hanno quasi subito flessioni a causa della pandemia. Le maggiori realtà regionali del settore, da Fincantieri alle principali aziende della diportistica, come Solaris e Montecarlo Yatchs, hanno superato brillantemente il 2020 e il 2021 è stato in generale un anno di crescita, pur dovendo fare i conti con alcune richieste di dilazione delle consegne da parte della committenza. Guardando all’altra punta del tridente, quella della portualità, i contraccolpi delle proteste di ottobre sembrano ormai superati e si fanno previsioni di crescita per il 2022».
Guardare a questa realtà variegata come un sistema, assicura Sabbadini, non è un artificio. «La metà delle 1.300 imprese che operano in questa filiera – dichiara l’amministratore delegato di Mare FVG – lavora in più di una filiera a conferma di un’osmosi che rappresenta un grande valore aggiunto per questo settore: non solo in termini di dinamicità e flessibilità, fattori ampiamente riconosciuti dalle analisi periodiche del Censis sulla nostra economia del mare, ma anche come cassa di compensazione nei momenti di crisi di un particolare segmento».
La locomotiva economica del sistema sono le grandi aziende della filiera, in primis Fincantieri e i grandi operatori del porto, ma esiste una buona capacità di esportazione diretta anche nelle piccole e medie imprese.

Il cluster Mare FVG punta sempre più ad essere motore di innovazione tecnologica e di promozione delle realtà della filiera sul mercato internazionale: «La nostra mission – spiega Sabbadini – ci porta ad agire su più fronti: da un lato favorire il dialogo tra le imprese e la rete delle università e degli enti di ricerca, dall’altro supportare le aziende nella definizione e nella gestione di programmi di innovazione tecnologica. Sedici i progetti che stiamo attualmente gestendo e portando a conclusione, ai quali se ne aggiungeranno presto altri con la nuova programmazione regionale».

Ma non c’è solo questo. Oltre alle attività rivolte specificamente alle aziende associate al cluster, Mare Fvg svolge una funzione istituzionale, su mandato della Regione, di supporto, di rappresentanza e di promozione che va a vantaggio di tutta la filiera, dal fronte della formazione e dell’orientamento alla convegnistica e alla promozione di tutta una serie di reti, nazionali e internazionali, funzionali alla crescita della filiera.
«Un ruolo – dichiara ancora Sabbadini – riconosciuto anche fuori regione, come dimostra il fatto che tra le nostre duecento associate ci siano anche diverse realtà nazionali ed estere. Credo che sia un riconoscimento importante alla capacità di fare sistema del territorio e alla visibilità di questa filiera sempre più strategica per il Friuli Venezia Giulia».
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