Fincantieri, Massolo presidente. L'ad Bono: dividendo dal 2018

Approvato in assemblea il bilancio 2015 in perdita per 175 milioni. L'ad ha dichiarato che "serve un aumento della reddittività". In short list in Australia per la costruzione di 9 fregate alimentari per 25 miliardi. Nominato nuovo Cda

A Fincantieri serve "un miglioramento strutturale della redditività", sia "per il ritorno agli azionisti", sia per "la crescita organica della societa'". Lo ha detto l'amministratore delegato, Giuseppe Bono, nel suo intervento in assemblea stamani. Bono ha ricordato i target in termini di Ebitda margin previsti dal piano 2016-2020: "Il 5% nel 2016" per crescere al "6-7% nel 2018" e arrivare "al 7-8% nel 2020". Il numero uno di Fincantieri ha quindi ribadito l'intenzione di distribuire un dividendo agli azionisti a partire dal 2018, sottolineando che Fincantieri è "un'azienda disciplinata in cui prima creiamo ricchezza e poi la distribuiamo. Lo facciamo con gli azionisti ma lo vogliamo fare anche con i lavoratori". E qui Bono ha rimarcato che questa è l'impostazione del gruppo sul nuovo integrativo su cui è in corso una trattativa molto lunga e complessa con i sindacati.

"Il fatto di avere accettato troppo a lungo un appiattimento delle retribuzioni non commisurato alle performance e' stato uno sbaglio" sia per Fincantieri, sia per l'Italia, ha rimarcato il top manager. "Speriamo in un accordo con la partecipazione" dei lavoratori "al centro e con una parte significativa "della remunerazione legata a risultati ottenuti e misurabili". Per Bono trovare un'intesa di questo tipo e' per Fincantieri "importantissimo perché le aziende sono fatte di persone".

"Siamo in short list in Australia per realizzare e costruire in loco 9 fregate" militari per un programma che vale "25 miliardi" ha poi annunciato l'amministratore delegato.

In lizza con Fincantieri, che propone le fregate Fremm, ci sono l'inglese Bae Systems e la spagnola Navantia. Secondo quanto fatto sapere dalla Difesa australiana, la gara sara' assegnata nel 2018, mentre nel 2020 dovrebbe iniziare la costruzione delle navi ad Adelaide.

Fincantieri però, precisa Bono, non intende acquisire nuovi cantieri. A chi gli chiedeva in assemblea se perç resti l'interesse per i cantieri di Stx France a Saint-Nazaire, Bono ha replicato: "I cantieri di Stx hanno un bacino enorme" che altri cantieri non hanno e "hanno molto lavoro". Dunque la continuate a tenere d'occhio? e' stato incalzato Bono. "Stiamo qua". Insomma: gli occhi sul dossier restano aperti.

"Vard", ha proseguito, continua ad avere un "valore strategico" per Fincantieri, "anche per i due cantieri che ha in Romania, tra cui quello di Tulcea, che auspichiamo ci diano accesso a una base produttiva low cost", elemento molto importante per poter gestire "un portafoglio ordini" che ha raggiunto "dimensioni quasi mostruose" a 19 miliardi. Bono è così tornato sull'acquisizione del 55% della società norvegese leader nei mezzi di supporto offshore nel settore dell'oil&gas che a causa della crisi dei prezzi petroliferi e' passata, ha ricordato Bono, dall'essere una società con livelli di redditività molto interessanti ai risultati in perdita del 2015.

Il numero uno di Fincantieri ha sottolineato "tutte le complessita'" di gestire "un portafoglio ordini da 19 miliardi" a fronte di un'azienda da ricavi per 4 miliardi. Secondo Bono, comunque è "la ristrutturazione e la diversificazione" portate avanti dal gruppo "hanno posto le basi per gestire questo mostruoso portafoglio ordini". Bono, il quale ha sottolineato che con questo bilancio "archiviamo la piu' grande crisi" che ha investito la cantieristica mondiale, si e' detto ottimista sul futuro: "Abbiamo consegne di navi che ci portano fino al 2025-2026 e anche oltre, un qualcosa che ci da' 10 anni di visibilita'" per il gruppo, a cui si aggiungono anche "le solide prospettive del settore militare" grazie ai contratti legati alla Legge Navale.

L'assemblea di Fincantieri ha poi approvato all'unanimità il bilancio 2015 che si è chiuso con una perdita netta di pertinenza del gruppo di 175 milioni e con ricavi in calo a 4,18 miliardi.

Nominato anche il nuovo cda composto da nove membri e che rimarrà in carica per il prossimo triennio. Giampiero Massoloè il nuovo presidente, mentre Giuseppe Bono resta amministratore delegato. Gli altri membri del board proposti dall'azionista di controllo Fintecna e nominati dai soci sono: Nicoletta Giadrossi, Simone Anichini, Donatella Treu, Fabrizio Palermo, Massimiliano Cesare. Gli altri due membri del cda sono quelli proposti dall'azionista Inarcassa e sono Paola Muratorio e Gianfranco Agostinetto.

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