Fincantieri, la svolta della controllata Vard

I norvegesi, dopo l'accordo con i francesi di Ponant, si riconvertono ora alle mini navi extralusso. Vard è la società leader nei mezzi di supporto all’off shore controllata al 55% da Fincantieri

Vard, la società leader nei mezzi di supporto all’off shore controllata al 55% da Fincantieri, a metà agosto ha finalizzato il contratto annunciato in marzo per quattro lussuose navi da crociera con la compagnia francese Ponant, controllata dal gruppo Artemis, la holding della famiglia Pinault. La casa madre triestina sta seguendo con attenzione la riconversione produttiva della società norvegese specializzata nel comparto offshore. L’accordo con i francesi potrebbe segnare una svolta strategica per Vard già colpita duro dalla crisi del business offshore dopo il crollo del prezzo del petrolio: il 2015 si è chiuso con un rosso di 1,29 miliardi di corone norvegesi (circa 135,5 milioni di euro). Le navi per Ponant pesano circa 10.000 tonnellate, lunghe circa 131 metri, larghe 18 metri e avranno una velocità di crociera di 15 nodi. Ogni nave potrà ospitare circa 180 passeggeri (92 cabine) e un equipaggio di 110 persone.

Gli scafi saranno costruiti da Vard Tulcea in Romania, mentre la consegna verrà effettuata dalla norvegese Vard Søviknestra tra l'estate 2018 e il 2019. Fonti vicine all’operazione indicano in circa 400 milioni il valore dell’ordine. Ponant possiede una piccola flotta di cinque imbarcazioni con sede a Marsiglia. É stata fondata nel 1988 da Jean-Emmanuel Sauvée. La collaborazione con il gruppo triestino è di lunga data. Quattro delle navi di Ponant sono state realizzate da Fincantieri fra il 2010 e il 2015 e hanno nomi esotici come Le Boréal, L’Austral, Le Soléal e Le Lyrial. Oggi l'azienda è un punto di riferimento per un nuovo stile di crociere di fascia alta che propone itinerari eccezionali con servizi a cinque stelle destinazione Antartide e Patagonia.

Nulla a che fare con il grande turismo di massa. Sono navi concepite con avanzate tecnologie in tema di protezione ambientale e per via delle dimensioni ridotte potranno raggiungere porti e destinazioni altrimenti inaccessibili a unità più grandi. L’operazione vista dal quartier generale triestino valorizza di fatto i cantieri di Vard in Romania come una possibile base produttiva low cost. La commessa per Vard si spiega anche con una situazione di overbooking produttivo dei cantieri del gruppo triestino. «Il supporto di Fincantieri sarà cruciale. Ma il fatto che Ponant, cliente storico di Fincantieri e focalizzato sul segmento lusso, abbia accettato di lavorare con Vard è un'evidenza della solidità delle garanzie date da Fincantieri sulla capacità di gestire tali rischi», sottolineano gli analisti di Equita che hanno ribadito il rating hold e il target price a 0,41 euro sul titolo Fincantieri.

Il gruppo triestino peraltro collaborerà alla costruzione di queste nuove navi all’interno del circuito produttivo di Vard: il cantiere in Romania realizzerà le parti dello scafo mentre quello norvegese penserà alle rifiniture. Il comparto delle mini-crociere esotiche extra-lusso, che rappresenta un quinto dei volumi del mercato mondiale, può dare lavoro a cantieri medio-piccoli evoluti sul piano ingegneristico. Intanto Vard, come riportato da Milano Finanza e confermato da fonti triestine, ha siglato un contratto per la realizzazione di 3 unità per il trasporto merci (Mcv) per il nuovo cliente, Kazmortransflot.

Il valore del contratto è pari a 70 milioni di dollari. «Il contratto è piccolo ma dimostra gli sforzi di Vard mirati alla ricerca di nuovi clienti attivi nell'offshore al di fuori dei mercati storici del gruppo», sottolineano gli analisti di Equita.

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