Zordan pensa alla Borsa e apre il capitale ai dipendenti
L’azienda vicentina nota per aver realizzato gli arredi interni dei negozi di Dior e Fendi vuole trasferire il 10% dell’azienda ai collaboratori

Dipendenti che diventano azionisti e partecipano anche alle decisioni aziendali. A fare scuola potrebbe essere una piccola e media azienda come la vicentina Zordan.
Il prgetto è stato presentato al Cuoa di Altavilla Vicentina e definisce le modalità di ingresso nel capitale dell’azienda da parte dei dipendenti e le motivazioni per cui compiere questa scelta dal team innovativo di studenti universitari della residenza Job Campus (PD) del Collegio Universitario Don Nicola Mazza, all’interno del percorso formativo Innovation eXperience. Il progetto ha avuto una durata di cinque mesi, da aprile ad agosto 2022, con l’esposizione dei risultati in azienda nel mese di settembre.
«Per noi era importante come azienda del territorio comprendere il perché compiere una scelta del genere - spiega Maurizio Zordan - il come è un ulteriore passaggio che andremo ad analizzare. L’obiettivo è mettere a disposizione il 10 per cento del capitale».
Un percorso che partirebbe in prossimità della quotazione dell’azienda sull’Aim, passaggio che dovrebbe avvenire a fine 2023. Sulle modalità di trasferimento delle azioni e di adesione da parte dei dipendenti si sta ancora valutando come procedere. Uno degli strumenti individuati, spiega Zordan, è il trust. Nel veicolo sarebbero dunque conferite le azioni pari appunto al 10 per cento del capitale, con le scopo poi di stringere un patto di sindacato che consenta ai dipendenti di avere una rappresentanza che acceda al consiglio di amministrazione.
L’azienda fondata nel 1965 a Valdagno conta oggi circa 110 dipendenti, di cui ottanta in Italia e una trentina negli Stati Uniti, dove Zordan è presente con una unità produttiva in Michigan.
Il 2022 si chiuderà con un fatturato di 27 milioni che dovrebbe raggiungere quota 33 milioni nel 2023. L’azienda è specializzata nella creazione degli arredi per il retail di lusso. Nel portfolio clienti figurano, infatti, le splendide boutique di Bulgari, Piaget, Dior, Fendi, Van Cleef&Arpels, Fope, Roberto Coin.
Nell’analisi realizzata si sono studiati i casi italiani più significativi sull’azionariato dei dipendenti, tra questi il caso Campari e quello di Azimut Holding.
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