Tassi, Confindustria Veneto Est chiama le banche a consulto

Incontro a Treviso con i manager degli istituti di credito. «Lavorare insieme». A giugno in Veneto stock dei finanziamenti calato del 5,3% e per le Pmi del 9,5%
Riccardo Sandre

A giugno lo stock del credito alle imprese in Veneto è diminuito di 3,9 miliardi (-5,3% annuo). Una flessione sentita in modo ancora più pesante dalle Pmi che hanno subito un taglio dei finanziamenti del -9,5%. Indicatori da campanello d’allarme, quelli proposti dall’Osservatorio Tassi e Monitor del Credito di Confindustria Veneto Est che si legano alle scelte della Bce, dal giugno 2022 protagonista di una crescita record costo del denaro (dallo 0% all’attuale 4,5% massimo), con tutte le ricadute che ciò comporta in termini di costi per famiglie e aziende.

«Quando le imprese devono affrontare tassi al 6-7% la crescita si blocca» ha detto il presidente di Confindustria Veneto Est Leopoldo Destro «e non stupisce che il 38% delle aziende sceglie di ridurre o di sospendere i proprio investimenti, data la situazione di incertezza a cui si aggiunge la difficoltà nel reperire risorse finanziarie a costi accessibili».

Proprio per affrontare l’emergenza credito martedì scorso a Palazzo Giacomelli a Treviso, si è svolto un incontro tra il presidente Leopoldo Destro, il vicepresidente per il Credito, la Finanza e il Fisco Filippo Pancolini, il direttore generale Gianmarco Russo e i rappresentanti degli istituti di credito nazionali (Bel, Banco Bpm, Crédit Agricole Italia, Intesa Sanpaolo, Mps, UniCredit) e delle banche di credito cooperativo operanti nel territorio (Banca Adria Colli Euganei, Banca della Marca, Banca delle Terre Venete, Centro-Marca Banca, Federazione del Nord Est, Federazione Veneta, Monsile, Patavina, Prealpi, Roma, Veneto Centrale).

«Il ruolo delle banche sarà determinante per offrire soluzioni comuni in grado di invertire la spinta restrittiva su investimenti e consumi e quindi una frenata eccessiva dell’economia» ha continuato Destro. «Con questa consapevolezza, vogliamo lavorare insieme con l’obiettivo di supportare al meglio l’accesso al credito e la crescita delle imprese. Altrettanto cruciale sarà l’azione del Governo a partire dalla Legge di Bilancio, che dovrà prevedere, a nostro avviso, misure di rilancio degli investimenti, potenziare in modo strutturale la riduzione del cuneo fiscale a beneficio di produttività e salari e intervenire sul regolamento di accesso al Fondo di garanzia, rendendo strutturale la soglia massima di garanzia ad almeno 5 milioni ed estendendo l’utilizzo alle Mid-Cap». —

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