Prestiti alle imprese in Veneto calano del 7,2%. «Rischio infilitrazioni»

A condizionare la flessione la diminuzione della domanda da parte delle imprese, il costo del denaro e la frenata degli investimenti

Nell’ultimo anno gli impieghi vivi alle imprese venete sono diminuiti del 7,2% (in termini assoluti –5,1 miliardi), con un picco in provincia di Verona del –11%. Continua, pertanto, la riduzione dei prestiti bancari alle aziende, così come in buona parte del Paese. Per l’Ufficio studi della Cgia questo trend rischia di alimentare, indirettamente, un fenomeno molto preoccupante che, ormai, non riguarda solo le regioni del Sud, ma anche quelle del Nord: vale a dire la presenza sempre più diffusa nell’economia reale delle organizzazioni criminali.

Va detto che il calo degli impieghi dell’ultimo anno anche in Veneto è sicuramente condizionato dalla diminuzione della domanda di credito da parte delle imprese, dall’elevato costo del denaro e dalla diminuzione degli investimenti in macchinari dovuta all’attesa delle agevolazioni previste dalla nuova transizione 5.0. Tuttavia i segnali di una presenza consolidata della criminalità nel mondo delle imprese settentrionali risalgono almeno da 30 anni.

In uno studio realizzato verso la fine del 2021, secondo la Banca d’Italia la penetrazione territoriale della Mafia Spa non riguarda solo il Sud; purtroppo presentano un indice di presenza mafiosa molto preoccupante anche realtà del Centronord, in particolar modo le province di Roma, Latina, Genova, Imperia e Ravenna. Meno colpite delle precedenti, ma comunque con forti criticità si segnalano, sempre nella ripartizione centrosettentrionale, anche le provincie di Torino, Novara, Verbano-Cusio-Ossola, Varese, Milano, Lodi, Brescia, Savona, La Spezia, Bologna, Ferrara, Rimini, Pistoia, Prato, Firenze, Livorno, Arezzo, Viterbo, Ancona e Macerata. Meno investite da questo triste fenomeno sarebbero, invece, le province del Triveneto (con leggeri segnali in controtendenza a Venezia, Padova, Trento e, in particolar modo, Trieste).

Nell’ultimo anno a livello provinciale la contrazione degli impieghi vivi erogati dalle banche alle imprese si è sentita maggiormente a Trieste (-18,5% pari a –756,9 milioni), a Gorizia (-14,1% pari a –154,7 milioni) e a Novara (-13,8% pari a –460 milioni). Ad eccezione di Gorizia, sono territori che registrano un rischio di presenza mafiosa particolarmente elevato. In Veneto la caduta più pesante si è registrata a Verona con un importante -11% (-1,7 miliardi). Seguono Rovigo con il -7,4% (-142,4 milioni) e Vicenza con il – 6,6% (-904 milioni di euro). A livello regionale, infine, sono le realtà del Triveneto quelle più interessate dalla contrazione dei prestiti. Sempre nell’ultimo anno il Trentino Alto Adige ha subito una diminuzione del 10,4% (-3 miliardi), il Friuli Venezia Giulia del -10,3% (-1,6 miliardi di euro), la Valle d’Aosta del -8,7% (-155 milioni), le Marche del -7,6% (-1,2 miliardi) e il Veneto del -7,2% (-5,1 miliardi).

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