Ops su Banca Generali, il prospetto di Mediobanca depositato alla Consob

Il dossier oggi sul tavolo del board del Leone riunito per la trimestrale. Monte Paschi incassa l’ ok dall’Ivass per l’offerta su Piazzetta Cuccia

Roberta Paolini

 

Mediobanca accelera sul dossier Banca Generali. È stato depositato ieri alla Consob il documento relativo all’offerta pubblica di scambio volontaria totalitaria che punta al controllo della banca del Leone di Trieste. L’operazione, guidata dall'ad di Piazzetta Cuccia Alberto Nagel, riguarda fino a 116,8 milioni di azioni ordinarie, comprese quelle proprie detenute dall’emittente. Per ciascuna azione Banca Generali Mediobanca offre un corrispettivo di 1,70 azioni ordinarie di Generali. In termini di valorizzazione, considerando la chiusura del 25 aprile scorso, l’offerta si traduce in un valore implicito di 54,17 euro per titolo Banca Generali, con un premio dell’11,4%.

Con il deposito della documentazione presso Consob, Mediobanca ha già avviato anche tutte le necessarie procedure autorizzative presso le altre autorità competenti.

La mossa di Mediobanca, come noto, non è solo finanziaria ma soprattutto strategica: l'obiettivo dichiarato è creare un grande polo italiano del risparmio gestito. Proprio su questo si concentrerà il confronto in agenda per il prossimo 4 giugno con il patto di consultazione tra gli azionisti. L'appuntamento segue incontri analoghi avuti con gli altri grandi azionisti, tra cui Caltagirone e Delfin, nonché i roadshow in corso con gli investitori internazionali: questa settimana Nagel è a Londra, mentre la prossima volerà a New York. L'incontro del patto è anche propedeutico all'assemblea del 16 giugno, in cui gli azionisti dovranno dare via libera all'Ops ed esprimere, almeno secondo le recenti dichiarazioni dei vertici di Piazzetta Cuccia, la propria preferenza in merito alle due opzioni strategiche all'orizzonte: la creazione del «polo italiano dalle gestione del risparmio» con Banca Generali o l'aggregazione con una banca commerciale «di medie dimensioni» (ovvero Mps che ieri ha incassato l’ok dell’Ivass all’Ops su Mediobanca).

Anche Generali si prepara a prendere posizione. Oggi il cda del Leone approverà i conti trimestrali e potrebbe ufficializzare la nomina degli advisor finanziari e legali per analizzare la proposta di Mediobanca. Un passaggio che poi porterà all’inizio vero e proprio del negoziato. Sul tavolo le questioni sono di varia natura. Tra queste, tuttavia, non dovrebbe esserci la verifica del rispetto dell’art 132 del Testo Unico della Finanza sul trattamento paritario degli azionisti, considerando che al termine dell'operazione Generali potrebbe detenere fino al 6,5% di azioni proprie. Infatti l’articolo riguarda la fattispecie del buyback e non questo caso specifico, qui si tratta di un’offerta di scambio e non di un riacquisto di azioni sul mercato.

Nessun passaggio in cda al momento è invece previsto per Natixis, con cui il Leone punta a creare un gigante europeo dell’asset management. Sul dossier si prosegue con le interlocuzioni con i sindacati. E non risulta che ci sia al momento l’intenzione di accantonarlo.

Il focus è per ora su Banca Generali. L’operazione, infatti, è interessante anche per il Leone, in un colpo solo si troverebbe a ridefinire rapporti di forza con gli azionisti (con la possibilità di far entrare un nuovo socio meno ingombrante di Piazzetta Cuccia), potendosi, al contempo, concentrare sulle proprie direttrici strategiche: l’insurance e l’asset management. Banca Generali ha infatti una struttura diversa da Generali Investments. Il centro del modello dell’istituto guidato da Gian Maria Mossa sono infatti l’architettura aperta e il rapporto fiduciario tra banker e cliente. Un modello di offerta finanziaria in cui la banca seleziona e distribuisce strumenti finanziari provenienti da una gamma di case di gestione terze, italiane e internazionali. —

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