Ops di Mps su Mediobanca: ci sarebbe il via libera della Bce

L'approvazione viene indicata da fonti vicine al dossier, mentre ufficialmente Francoforte non commenta.

La redazione

L’agenzia di stampa Reuters annuncia il via libera da parte del consiglio di vigilanza della Bce all'offerta pubblica di scambio (Ops) di Mps su Mediobanca.

L'approvazione viene indicata da fonti vicine al dossier, mentre ufficialmente Francoforte non commenta.

La decisione, presa dal consiglio di vigilanza - spiega l'Agenzia - tramite la procedura scritta, attende ora la ratifica formale da parte del consiglio direttivo della Bce. Sarà poi comunicata a Mps.

Intanto la cessione del 15% del capitale di Monte dei Paschi di Siena da parte del Tesoro italiano, avvenuta nel novembre 2023 tramite una procedura di accelerated bookbuilding (ABB), è finita sotto la lente della Commissione europea e della Procura di Milano.

Lo riportano il Financial Times e Reuters, secondo cui l’operazione avrebbe sollevato perplessità legate alla trasparenza e all’accesso effettivo per gli investitori istituzionali internazionali.
Secondo il Financial Times, Bruxelles avrebbe avviato un esame preliminare in seguito a segnalazioni secondo cui alcuni grandi investitori – tra cui UniCredit, il fondo sovrano norvegese e BlackRock – sarebbero stati di fatto esclusi dalla possibilità di partecipare all’operazione.

La Commissione starebbe valutando se il collocamento sia avvenuto secondo criteri di correttezza e apertura di mercato e, se dovessero emergere elementi critici, potrebbe avviare un’indagine formale per aiuti di Stato. Al momento, tuttavia, nessuna decisione è stata presa.
Anche la Procura di Milano avrebbe avviato accertamenti sulla stessa operazione, focalizzandosi sul fatto che il pacchetto sia stato ceduto a un numero ristretto di soggetti, senza chiarire quali fasi del processo siano oggetto d’indagine.
Il 15% delle azioni Mps è stato acquistato da Banco Bpm, dal gestore patrimoniale Anima Holding, dal costruttore Francesco Gaetano Caltagirone e dalla holding della famiglia Del Vecchio. Il collocamento è stato coordinato da Banca Akros, incaricata dal Tesoro come global coordinator e bookrunner.
Proprio Banca Akros ha risposto alle accuse con una nota ufficiale nella quale «ribadisce con fermezza» che il collocamento è stato «condotto in modo corretto e trasparente, nel pieno rispetto delle regole e delle prassi di mercato».

L’istituto ha inoltre smentito esplicitamente il passaggio dell’articolo del Financial Times secondo cui UniCredit avrebbe tentato di acquistare il 10% delle azioni Mps ma si sarebbe sentita rispondere che il book era già chiuso. «Nessun ordine di acquisto è stato trasmesso da UniCredit a Banca Akros nell’ambito dell’Abb».

 

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