Opa Sparkasse su Civibank, la Regione: «Le tasse resteranno in Fvg»

L’assessore regionale Barbara Zilli risponde alla tesi della presidente della banca friulana Michela Del Piero secondo la quale le tasse pagate in regione dall’istituto, pari a 40 milioni di euro, salterebbero nel caso di passaggio di mano del controllo azionario

Mattia Pertoldi
Barbara Zilli
Barbara Zilli

UDINE. Sorpresa, utilizzando un eufemismo. Irritazione, per essere più precisi. Barbara Zilli, assessore regionale alle Finanze, non ha gradito le parole della presidente di Civibank Michela Del Piero sulla scelta di Friulia di aderire all’Opa di Sparkasse. In particolare, a Zilli non è piaciuta una frase e cioè quella che ha portato Del Piero a sostenere come «la banca paga in Friuli Venezia Giulia 40 milioni di tasse che evidentemente non interessano a questa amministrazione regionale» e che salterebbero nel caso di passaggio di mano del controllo azionario.

Peccato che, secondo Zilli, la situazione non sia affatto questa. «Sono rimasta colpita dalle parole di Del Piero – ha detto –. Evidentemente la presidente dimentica che in Friuli Venezia Giulia il calcolo relativo alle compartecipazioni erariali non avviene in base a quanto riscosso, bensì al maturato sul territorio, cioè alla ricchezza prodotta in Friuli Venezia Giulia. Non riesco quindi a capire il senso di certe affermazioni a meno che – ma non lo voglio credere – la presidente non sappia di cosa parla oppure lo faccia in maniera del tutto strumentale».

A cosa si riferisce Zilli? In questo caso le lancette dell’orologio vanno riportate alla fine del 2017 quando, a margine della discussione sulla legge di Bilancio regionale, sul tavolo dei consiglieri planò un emendamento alla legge di Stabilità nazionale, cui l’allora giunta di Debora Serracchiani aveva garantito l’ok. Un emendamento – poi approvato – che ha modificato il metodo di calcolo delle compartecipazioni erariali per il Friuli Venezia Giulia.

L’accordo Stato-Regione, ancora in vigore, ha stabilito un nuovo sistema basato su un valore di 5,91 decimi per ogni tipo di imposta, a eccezione delle accise su benzina e gasolio che sono rimaste immutate, ma soprattutto ha modificato i criteri di monetizzazione dei tributi.

Da qualche anno, infatti, si è passati da un meccanismo basato esclusivamente sulle entrate effettivamente riscosse in Friuli Venezia Giulia a uno – il maturato, appunto – in cui è sufficiente che imprese e persone stiano sul territorio affinchè da questo derivi la garanzia di trattenere una parte della tassazione in regione. «Così finalmente ci equipariamo a Trento e Bolzano» aveva detto, più di quattro anni fa, Serracchiani.

Oltre a questo, però, Zilli è andata anche oltre nella replica a Del Piero. «Quanto alla difesa dell’Autonomia – ha concluso – la sottoscritta è un’esponente di un partito, la Lega, che si è sempre battuta per la sua salvaguardia e valorizzazione. Certo, dobbiamo capire cosa si intende per Autonomia e noi siamo convinti che questo concetto vada riempito di contenuti concreti e declinato in un sistema in cui la Bce detta le regole e, spesso, spinge per le aggregazioni tra gli istituti. Questa giunta ha sempre lavorato, e continuerà a farlo, per la crescita del territorio regionale e la salvaguardia dei posti di lavoro utilizzando gli strumenti, anche bancari e finanziari, che ritiene più adeguati, proprio come in questo caso. Se abbiamo ottenuto rassicurazioni in questo tempo da Sparkasse? Direi che la parte finale del comunicato di Friulia parla chiaro, soprattutto in relazione alla posizione tenuta dall’attuale board di Civibank». 

Riproduzione riservata © il Nord Est