Banca Mps al lavoro sul cda di Mediobanca, Micillo indisponibile
Numerosi i nomi che circolano per il ruolo di ad. L'uscente Alberto Nagel percepirà circa 18 milioni di euro da qui al 2032

Proseguono i lavori in Mps per mettere insieme i nomi che andranno a comporre il consiglio di amministrazione di Mediobanca. Il comitato nomine avrebbe iniziato a esaminare i profili dei futuri consiglieri e in particolare quello del nuovo amministratore delegato. I soci di Mps non avrebbero ancora trovato una quadra sul nome che dovrà sostituire Alberto Nagel, che lascerà dopo 22 anni la guida della banca con l'assemblea del prossimo 28 ottobre.
Numerosi i nomi che circolano tra cui quelli di Riccardo Mulone di Ubs Italia, Francesco Pascuzzi di Goldman Sacs Italia, Giorgio Concini di Pimco Italia e Mauro Micillo di Imi. Su quest'ultimo, alla guida di Imi Cib nel gruppo Intesa Sanpaolo, è emersa l’indisponibilità ad assumere altri incarichi.
Intanto si viene a sapere che Alberto Nagel percepirà circa 18 milioni di euro da qui al 2032. È il calcolo che emerge dai dati nella Relazione sulla politica di remunerazione di Mediobanca. La cifra si ricava dalla somma dalle performance shares dei vari piani di incentivazione con assegnazioni differite fino al periodo 2027-2032. Nei 18 milioni sono compresi i compensi in contanti della remunerazione annuale di Nagel il cui pagamento è differito.
Oltre a questo, l'ad di Mediobanca ha ricevuto nell'ultimo esercizio 4,49 milioni di compensi di cui 1,9 milioni di emolumento fisso per la carica e 1,8 di remunerazione variabile relativa solo ai piani di incentivazione già assegnati. Nell'esercizio precedente i compensi totali erano stari pari 4,58 milioni. Il manager ha già incassato 53 milioni vendendo azioni Mediobanca durante l’Opas.
Sul piano dell’azionariato, emerge nel frattempo che Goldman Sachs ha aumentato al 5,6% la partecipazione azionaria in Mediobanca lo scorso 18 settembre, quando era ancora aperta la possibilità di aderire all'Opas di Mps. La banca americana, la cui quota aggregata saliva al 5,723% per effetto di alcuni strumenti finanziari, aveva una partecipazione azionaria del 4,91% il 16 settembre, poi limata all'1,343% il giorno successivo.
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