Mediobanca, i vertici apportano 727 mila azioni all’Opas di Mps
L’ad Nagel ha conferito 364.000 azioni, il presidentePagliaro 100.000 e il direttore generale Vinci 263.000

Anche i vertici di Mediobanca hanno aderito alla fine all'offerta di Monte dei Paschi. L'amministratore delegato Alberto Nagel - che giovedì ha rassegnato le dimissioni in occasione dell'ultimo cda - il presidente Renato Pagliaro e il direttore generale Francesco Saverio Vinci hanno aderito all'Opas con una parte delle proprie performance share. Nel dettaglio, Nagel ha conferito 364.000 azioni, Pagliaro 100.000 e Vinci 263.000.
Pagliaro, emerge sempre dalle comunicazioni di internal dealing, ha anche venduto un pacchetto di 100 mila azioni incassando circa 2,1 milioni di euro. Negli ultimi giorni i top manager di Piazzetta Cuccia hanno continuano a vendere sul mercato le loro azioni, ottenute per i risultati raggiunti negli anni di lavoro nella banca.
Il presidente Renato Pagliaro, in carica fino all'assemblea del 28 ottobre, ha ceduto 100 mila azioni a un prezzo medio di 21,37 euro l'una, il direttore generale Francesco Saverio Vinci 112.688 pezzi a 21,57 euro ciascuno e l'ad Alberto Nagel 465.222 azioni a 21,41 euro l'una. Nagel ha così incassato 10 milioni di euro che si aggiungono ai 43 milioni delle precedenti vendite arrivando a una cifra di oltre 53 milioni di euro.
Alla base della decisione di aderire a un'offerta che Nagel, Pagliaro e Vinci, da componenti del cda di Mediobanca, avevano bollato come «contraria agli interessi» di Piazzetta Cuccia e «priva di razionale industriale e finanziario» ci sarebbe, a quanto viene riferito, la considerazione che il titolo Mps, proprio a causa dell’Opas su Mediobanca, negli ultimi mesi avrebbe sottoperformato rispetto al settore e dunque, anche grazie alla possibilità di godere appieno delle Dta, potrebbe beneficiare a breve a un re-rating.
Si tratterebbe insomma di una pura valutazione da trader, finalizzata a cogliere un'opportunità finanziaria, senza che questo infici il giudizio negativo espresso in questi mesi sull'operazione dai tre manager. Manager che, vendendo parte delle loro performance share, hanno già incassato una novantina di milioni di euro su un pacchetto di titoli che, ai corsi attuali, vale tra i 140 e i 150 milioni e che, aderendo parzialmente all'offerta che tanto duramente hanno criticato, puntano a far fruttare al massimo anche nella parte non ancora monetizzata.
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