Mediobanca, nuovo cda. Confermati Nagel e Pagliaro

Il board diventa più “rosa” con Laura Cioli e Virginie Banet. Nell’assemblea del 28 ottobre il cambio di governance: più flessibile la scelta dell’ad
Al centro l’ad di Mediobanca Alberto Nagel con, alla sua sinistra, il presidente Renato Pagliaro
Al centro l’ad di Mediobanca Alberto Nagel con, alla sua sinistra, il presidente Renato Pagliaro

MILANO Aumenta la quota rosa nel Cda di Mediobanca del prossimo triennio 2021-2023 dove l'attuale board candida Laura Cioli e Virginie Banet. Sono i nomi nuovi nella lista che verrà sottoposta al voto all'assemblea del 28 ottobre. Per il resto sono confermati tutti gli attuali componenti a partire dal presidente Renato Pagliaro, dall'ad Alberto Nagel e dal direttore generale Francesco Saverio Vinci, nel segno della continuità. Con il nuovo socio Leonardo Del Vecchio pronto a incrementare la quota oltre il 10%, ma non interessato per ora a partecipare al rinnovo del consiglio.


Le uniche uscite sono quelle di Alberto Pecci che, lascia pure l'incarico di vicepresidente, e di Marie Bolloré il cui padre Vincent, il patron di Vivendi, ha in corso l'uscita dal capitale di Piazzetta Cuccia. Con l'ingresso di Cioli e Banet il consiglio di ammininistraizone vede aumentare gli indipendenti, i profili internazionali e le competenze. Cioli è stata fino a pochi mesi fa amministratore delegato di Gedi e, prima, di Rcs e di Cartasì (l'attuale Nexi).


La francese Banet vanta invece una lunga esperienza di banchiere d'affari: è stata managing director del global investment banking di Nomura e di Deutsche Bank e ha ricoperto un ruolo di primo piano in Natixis. La lista di 15 proposta dal consiglio, supportato nella messa a punto delle candidature dal cacciatore di teste Spencer Stuart, include due terzi di consiglieri indipendenti e il 47% di rappresentanza femminile. Gli ultimi due nomi Roberta Casali e Romina Guglielmetti dovranno tuttavia fare posto ai due rappresentanti delle minoranze, vale a dire alla lista che verrà presentata in assemblea da Assogestioni che oggi esprime Angela Gamba e Gabriele Villa.

Ma poco cambierà in percentuale nella più nutrita compagine rosa.
Per il resto l'assemblea del 28 ottobre, convocata ufficialmente dal board, riunioto oggi con solo tre membri in videoconferenza e gli altri presenti in Piazzetta Cuccia, dovrà fra altro approvare il bilancio chiuso a fine giugno. Su questo fronte, in linea con le decisioni della Bce, è stato confermato che non ci sarà un dividendo. In sede straodinaria l'appuntamentamento dei soci servirà invece a modificare lo statuto per rendere la governance più al passo coi tempi.

Tra i cambiamenti c'è l' eliminazione del vincolo che impone oggi che l'amministratore delegato e il direttore generale vengano scelti fra i dirigenti del gruppo Mediobanca. Tale modifica ovviamente riguarderà non il prossimo nuovo Cda ma quello successivo. Visto che il patron di EssilorLuxottica ha fatto sapere il mese scorso di non aver intenzione di presentare una lista propria né di chiedere un rappresentante in consiglio, ci si muove nel segno della continuità, anche per guidare al meglio la banca in un scenario cambiato dal covid.

Resta poi da vedere se Del Vecchio, che non ha ancora incrementato la sua partecipazione, pari a poco meno del 10%, per l'appuntamento del 28 ottobre farà il passo tanto atteso rafforzandosi nel capitale.

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