Mediobanca, l’assemblea dice no all’ops su Banca Generali. Nagel: “Esito dovuto ad azionisti in conflitto d’interesse”

I voti favorevoli all'operazione voluta dall'ad Alberto Nagel si sono fermati al 35%, quello contrari sono stati pari al 10% e gli astenuti al 32% del capitale

La redazione
La sede milanese di Mediobanca
La sede milanese di Mediobanca

L'assemblea di Mediobanca ha bocciato l'offerta pubblica di scambio su Banca Generali. Lo si apprende da una nota diffusa al termine dell'appuntamento dei soci, che hanno votato tramite il rappresentante designato. L’assemblea degli azionisti di Piazzetta Cuccia, riunitasi oggi 21 agosto a Milano con la presenza del 78% del capitale sociale, ha negato l’autorizzazione prevista dall’articolo 104 del TUF all’offerta pubblica di scambio volontaria sulle azioni ordinarie dell’istituto del gruppo Generali.

Il voto ha certificato una spaccatura profonda: i favorevoli hanno rappresentato il 35% del capitale, di cui il 25% investitori istituzionali e il 10% privati. I contrari, pari al 10%, si identificano sostanzialmente con il Gruppo Caltagirone. Ma a determinare l’esito è stato il fronte degli astenuti (32%), dove spiccano i grandi azionisti: Delfin (20%), le Casse previdenziali italiane – Enasarco, Enpam, Forense – con il 5%, alcuni istituzionali come Amundi, Anima e Tages con il 3%, oltre a Edizione Holding (2%) e Unicredit (2%).

Alla luce di questo risultato, Mediobanca ha dichiarato decaduta l’offerta.

Il ceo Alberto Nagel ha commentato senza nascondere l’amarezza: «Desidero ringraziare tutti coloro che hanno creduto e sostenuto il processo di forte crescita e trasformazione di Mediobanca e che hanno supportato l’operazione Banca Generali come ulteriore e definitivo tassello nella creazione di un Wealth Manager di respiro internazionale. Un’opportunità mancata per effetto del voto espresso, in particolare, da azionisti che hanno manifestato un evidente conflitto di interesse, anteponendo quello relativo ad altri asset italiani a quello di azionisti di Mediobanca; risulta, infatti, evidente dal voto che coloro i quali non si sono trovati in questa posizione si sono espressi a favore (mercato in primis), in linea con le raccomandazioni dei proxy advisors internazionali. Si tratta chiaramente di un’opportunità, per ora, mancata per lo sviluppo della nostra banca e del sistema finanziario italiano. Continueremo ad essere concentrati sull’esecuzione del nostro piano “One Brand – One Culture”, convinti della superiore generazione di valore rispetto all’alternativa rappresentata dall’offerta di Mps».

Le reazioni in Borsa non si sono fatte attendere. Banca Generali sprofonda sotto quota 50 euro (49,24, -3,4%) ora che l'ops di Mediobanca è decaduta. Il titolo Mediobanca che aveva aperto in crescita dello 0,7% alla notizia dell’esito ha virato in negativo cedendo l'1,4% a 20,98 euro e Mps l'1,97% a 8,06 euro. Generali stabile al -0,09%.

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