Luciano Cirinà, licenziato con effetto immediato da Generali: “Ha violato gli obblighi di lealtà”
Il top manager, candidato amministratore delegato nella lista Caltagirone in contrapposizione con quella dell’attuale group ceo del Leone Donnet

TRIESTE. Luciano Cirinà licenziato con decorrenza immediata da Generali. Il comunicato della compagnia triestina arriva nella mattinata di ieri, mentre il top manager è in volo verso Washington per dare il via al roadshow americano di presentazione del programma strategico «Awakening The Lion». Ovvero il piano rivale a quello presentato dal group ceo e candidato alla riconferma di ad di Generali, Philippe Donnet. Il cda della compagnia ha deciso, si legge nella nota stringatissima, «di interrompere con effetto immediato il rapporto di lavoro con Luciano Cirinà». Il top manager era stato sospeso dall'incarico di Austria & CEE Regional Officer lo scorso 23 marzo. La decisione - si spiega - «è motivata dalla violazione degli obblighi di lealtà e dalla grave violazione di altri obblighi previsti dal contratto di lavoro».
Cirinà era il numero 3 della compagnia, era a capo di uno dei mercati strategici e storici del Leone: Austria e centro-est Europa, una delle aree ritenute strategiche dal Leone su cui si era mosso anche recentemente. Nello specifico nel tentativo di conquistare, circa un anno fa, gli asset polacchi messi in vendita da Aviva, competizione sulla quale Generali era stata battuta da Allianz, con una offerta superiore a quella proposta da Trieste.
Le motivazioni che hanno spinto alla giubilazione del top manager la nota della società non le dettaglia. Ma andando a riprendere il comunicato del 23 di marzo, quello con il quale Cirinà era stato sospeso, si legge «durante il periodo di sospensione restano validi tutti gli obblighi statutari o contrattuali derivanti dal rapporto di lavoro», tra cui «ogni responsabilità legata alla protezione delle informazioni confidenziali della Compagnia, l’adesione a tutte le regole e le policy interne, incluse quelle che regolano le relazioni con i media, gli analisti finanziari, le agenzie di rating, gli investitori e le authority, attività riservate esclusivamente alle funzioni preposte all’interno della compagnia».
Provando ad interpretare questa nota, tra le righe, pare, che la compagnia stesse velatamente avvertendo il suo ormai top manager dal mantenere una condotta aderente «a tutte le regole e le policy interne» anche nella sua eventuale interlocuzione con analisti e giornalisti. Ma Cirinà, pur se sospeso, ha partecipato alla presentazione del piano “Awakening The Lion”, al Four Season a Milano il 25 marzo, parlando sia con giornalisti che con analisti. Alcune fonti vicine alla compagnia affermano che nel momento in cui Francesco Gaetano Caltagirone ha deciso di presentare una lista concorrente a quella del cda si è dimesso da quel consiglio. Altrettanto, forse, si sarebbero attesi proprio da Cirinà.
Il top manager su questo punto, aveva precisato durante la presentazione del piano, di aver «chiesto un'aspettativa non retribuita, rifiutata a causa della crisi ucraina e questa settimana (la settimana scorsa ndr.) mi è stata comunicata una sospensione che, giuridicamente, non è un provvedimento disciplinare». Aggiungendo di aver partecipato, per la parte di sua competenza al piano Donnet, «Sono stato per 33 anni parte di Generali, ho partecipato per la parte di mia regionale competenza al piano e non lo rinnego» ha detto e sottolineando che i motivi che lo hanno spinto ad aderire alla lista di Caltagirone non erano tra gli argomenti della presentazione del piano concorrente.
È evidente che la disputa tra il top manager e la compagnia non si fermerà qui, non è da dubitare che ci sarà uno strascico legale tra le parti. Ora, tuttavia, i riflettori sono puntati al 29 di aprile, quando in assemblea le due visioni del Leone si scontreranno a suon di voti. Intanto il mercato non ha mancato di dimostrarsi attento all’inasprimento della sfida, di cui il licenziamento in tronco di Cirinà è un sintomo molto evidente. Il titolo Generali ha toccato, dal giorno della presentazione del piano alternativo a quello di Donnet, massimi che non vedeva dal 2008. Se sia un endorsement al “Risveglio del Leone” o speculazione si scoprirà tra un mese. Consapevoli che, comunque vada alla lista Caltagirone, chiusa quella partita se ne aprirà da lì a qualche mese un’altra, al piano di sopra, all’indirizzo di Via Filodrammatici a Milano. —
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