Le piccole amano la Borsa, cresce la voglia di quotarsi

PADOVA. Le pmi amano Piazza Affari. Un paradigma che è mutato nel tempo, una volta erano le medie imprese del quarto capitalismo veneto a prediligere i listini, ora sono invece le aziende dinamiche, innovative anche se di dimensioni più ridotte a scalpitare per l'accesso ai mercati finanziari.
Le evidenze sono contenute nell'Osservatorio sul'Aim realizzato da IR Top Consulting, advisor finanziario per la quotazione sul segmento di Borsa. Il Veneto, secondo l'analisi territoriale realizzata, occupa il quarto posto per numero di società quotate sull'Aim, dopo Lombardia (39%), Emilia Romagna (14%) e Lazio (13%). Le aziende quotate venete sono prevalentemente attive nel settore Industria (33%) e Moda/Lusso (22%) e presentano una consolidata presenza all'estero.
«Negli ultimi dieci anni l'Aim» spiega Anna Lambiase, fondatore e CEO di IR Top Consulting «ha raggiunto una dimensioni per numero di aziende quotate che è quasi la metà del mercato regolamentato che per fare lo stesso ci ha messo circa 100 anni. Negli ultimi cinque anni le aziende quotate hanno raddoppiatola dimensione e la capitalizzazione» . Un successo del listino "alternativo" che è legata, spiega Lambiase, «ad un fattore di maggiore semplicità di accesso per questo segmento dedicato alle pmi».
Semplicità di accesso ma anche di porta di accesso di finanza per la crescita, perché «le pmi si trovano spesso in posizione di debolezza rispetto al sistema finanziario tradizionale e bancario rispetto alle aziende più grandi, e quindi attraverso la quotazione riescono ad accedere a una fonte di capitale alternativa, quindi da soggetti diversi dalle banche ma comunque da investitori professionali che hanno disponibilità da investire in eccellenti realtà italiane». La quotazione consente anche di mantenere la governance di matrice familiare, spiega Anna Lambiase, «la famiglia continua ad essere il riferimento ma con una razionalizzazione dei processi e dei risultati», l'azienda cresce infatti moltissimo dal punto di vista culturale con il processo di quotazione.
«Se il Covid ha rallentato alcuni processi di quotazione, il post Covid può essere un acceleratore perché l'Aim è una fonte concreta alternativa di capitale per aziende che hanno progetti di crescita, obiettivi di investimenti o vogliono fare operazioni di M&A» spiega Lambiase.Sono 9 le società venete quotate su AIM Italia. La raccolta complessiva in IPO è stata pari a 101 milioni di euro, di cui 10,2 milioni dal 2019 a oggi.
L'azienda AIM Italia veneta è caratterizzata da ricavi medi pari a 41 milioni di euro in crescita del 16% rispetto al 2018 (+17% la media AIM), un EBITDA pari a 3 milioni di euro (+28% rispetto al 2018) e una marginalità pari al 7%. Il 55% riporta un risultato netto positivo. La capitalizzazione di mercato media del Veneto è di 28 milioni di euro (45 milioni di euro la media AIM Italia), la raccolta media è di 12,7 milioni di euro (superiore alla media di AIM Italia, che è di 7 milioni. Le società AIM venete offrono lavoro a circa 2.800 persone nel 2019 (308 in media, 138 la mediana), in crescita del 13% rispetto al 2018 e del 37% rispetto alla data di IPO. -- © RIPRODUZIONE RISERVATA
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