Le Bcc venete del polo Cassa Centrale: criticità superate, altre fusioni non più necessarie

Il presidente della Federazione del Nord Est Lorezo Siviero: i risultati dimostrano l’efficacia del nostro modello, basato sulla redditività sostenibile

Nicola Brillo
Il presidente Lorenzo Liviero
Il presidente Lorenzo Liviero

Il piano industriale delle banche venete aderenti a Cassa Centrale Banca di Trento (Banca Adria Colli Euganei, Banca Alto Vicentino, Banca Prealpi SanBiagio, Banca del Veneto Centrale, Cassa Rurale di Vestenanova e CortinaBanca) prevede la continuazione del rafforzamento attraverso eventuali altre aggregazioni, anche se quelle previste sono già state fatte. «E banche con criticità tali da rendere necessarie le fusioni, come avvenuto in passato, non ve ne sono più». Il presidente della Federazione del Nordest Lorenzo Liviero, con il vicepresidente Maurizio Salomoni Rigon, e il coordinatore tecnico Gabriele Beggiato, mercoledì 26 maggio hanno incontrato in streaming i giornalisti per presentare i risultati 2020 della Federazione del Nord Est, l'organismo associativo di secondo grado che riunisce tutti gli istituti veneti di credito cooperativo facenti capo a Cassa Centrale Banca. Le sei Bcc, nelle prossime settimane saranno ridotte a cinque per effetto della fusione in corso tra Bcc Alto Vicentino e Cra Vestenanova, hanno raggiunto una raccolta di 14 miliardi nel 2020. Operano attraverso 191 sportelli distribuiti in tutte le province della regione e nei quali lavorano 1.353 dipendenti.

Nello scorso esercizio i sei istituti hanno fatto fronte a 14mila richieste di moratorie di rate di finanziamenti per un valore di 1,7 miliardi, erogando prestiti per 6 miliardi (+5,4% sul 2019), registrando una raccolta diretta per 8 miliardi (+8,2%). Anche sul fronte della patrimonializzazione si segnalano parametri ampiamente superiore ai requisiti normativi: il Cet1 ratio raggiunge il 22,3% (il sistema bancario italiano è al 15,5%), mentre i fondi propri arrivano a 900 milioni (+4,5%). «I risultati 2020 testimoniano la bontà del modello cooperativo delle sei banche, fondato su una redditività sostenibile ed equilibrata che mette al centro il territorio di cui è parte - ha commentato Lorenzo Liviero, presidente della Federazione del Nord Est -. In un anno caratterizzato dalla pandemia siamo stati vicini a famiglie, imprese e artigiani, venendo incontro alle loro necessità e a quelle della società, attraverso attività di beneficienza e mutualità».

Liviero ha infine ricordato la genesi della nuova Federazione, nata al termine di un percorso iniziato nel 2018 in seguito ad una difficoltà di rapporti sorta in seno alla Federazione veneta delle Bcc, la quale oggi rappresenta solo le banche appartenenti al gruppo nazionale Iccrea.

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