La Delfin di Del Vecchio sale ancora in Mediobanca, ora è all'11 per cento

È quanto emerge dalle consuete comunicazioni di internal dealing delle società quotate, con l'operazione di acquisizione delle azioni avvenuta nei primi giorni di novembre
Il patron di Luxottica, Leonardo Del Vecchio, in una foto d'archivio del 27 luglio 2001. ANSA
Il patron di Luxottica, Leonardo Del Vecchio, in una foto d'archivio del 27 luglio 2001. ANSA

BELLUNO. Delfin, l'holding del fondatore di Luxottica Leonardo Del Vecchio, è salita a circa l'11% del capitale di Mediobanca contro il precedente 10,16%. È quanto emerge dalle consuete comunicazioni di internal dealing delle società quotate, con l'operazione di acquisizione delle azioni avvenuta nei primi giorni di novembre.

A inizio ottobre Leonardo Del Vecchio - che ha il via libera della Bce per salire fino al 19,9% - aveva comunicato di aver superato la soglia del 10% nel capitale di Mediobanca, portandosi dal 9,89% al 10,1% e aveva chiarito le sue intenzioni su Piazzetta Cuccia, come richiesto dalla norma 'anti-scorreriè, che impone a chi acquista una partecipazione rilevante in una società quotata di fare chiarezza sulle proprie intenzioni.

L'investimento di Delfin in Mediobanca ha carattere finanziario e di lungo termine «con la volontà di garantire stabilità e sostenere la crescita», aveva spiegato la holding lussemburghese del patron di Luxottica, che esclude la volontà di «acquisire il controllo» o «esercitare un'influenza dominante sulla gestione» di Piazzetta Cuccia, come peraltro già trapelato e concordato appunto con la Bce.

Nell'ultima assemblea di Mediobanca, Delfin come primo azionista ha votato per la lista per il Cda presentata da Assogestioni, evitando ovviamente di proporne una propria e di fatto non osteggiando quella presentata dallo stesso consiglio di amministrazione.

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