Fruttarolo (CrediFriuli): «Competenze trasversali per sostenere l’economia di un territorio pluralista»
Il numero uno di CrediFriuli racconta il ruolo della Bcc sul territorio di Reana del Rojale e delle Valli del Natisone al quale è dedicata la prima tappa del ciclo di eventi Best perfromer in programma per il 19 settembre al teatro Garzoni di Tricesimo. «Stiamo mettendo in atto un importante piano di rinnovo delle filiali»

Dalla vocazione agricola e artigianale di un tempo allo sviluppo di un tessuto industriale molto vario: il territorio di Reana del Rojale e delle Valli del Torre ha vissuto, negli ultimi decenni, un’evoluzione significativa, materia di interesse per il sistema bancario, chiamato a sorreggere l’architettura della produttività locale. Ne abbiamo parlato con Stefano Fruttarolo, presidente di CrediFriuli, partner di Nem nell’evento di venerdì 19 a Tricesimo.
Presidente, come si caratterizza quest’area geografica sotto il profilo produttivo?
«All’epoca della nascita delle Casse Rurali capostipiti – Reana del Rojale, Savorgnano del Torre e Faedis – vi dominavano le realtà agricole e artigianali, con qualche rilevante eccezione nella zona di Udine. Dall’inizio degli anni Settanta, poi, è iniziata la trasformazione: sono sorte numerose attività industriali e commerciali di rilievo, in alcuni casi dal respiro nazionale. Gli insediamenti coprono sfere produttive assai varie, dalla siderurgia alla meccanica, dal legno alle costruzioni e c’è poi il commercio, sia all’ingrosso che al dettaglio. Quanto all’agricoltura, al settore del vino e delle colture specializzate si affiancano imprese zootecniche di peso».
Lo definirebbe un comprensorio dinamico?
«Si tratta di un territorio economicamente vivace e pluralista, che richiede relazioni e competenze bancarie di carattere trasversale e capacità di adattamento, anche in ragione delle dimensioni della clientela imprenditoriale, il cui spettro è assai diseguale. La clientela privata è uno spaccato della società attuale: mostra condizioni economiche che, nella media, appaiono più che discrete e in molti casi buone, con propensione al risparmio e alla gestione consapevole dei rapporti bancari. Si tratta però di clienti maturi, che a suo tempo si sono inseriti proficuamente nel mondo del lavoro o dell’imprenditoria e che oggi ne traggono i frutti, sul piano retributivo, reddituale o pensionistico».
E la clientela più giovane, invece?
«È numericamente più scarsa e di più difficile lettura. Mostra di reagire positivamente a stimoli specifici (per esempio sui mutui casa caratterizzati da regimi o condizioni speciali), ma appare, nel complesso, più incerta nelle intenzioni e soprattutto nelle possibilità e prospettive. Questa categoria è oggetto di speciale attenzione da parte della Banca, mediante l’adozione di prodotti e servizi specifici, sin dalle modalità di comunicazione e interazione».
Cosa rappresenta questo territorio per CrediFriuli?
«È una componente essenziale per la vita della Banca, che in questa zona, di conseguenza, profonde le migliori energie, accentuando la sua funzione di motore dello sviluppo di comunità».
La vostra presenza nell’area è capillare?
«Siamo ben distribuiti, tenuto conto della normale disponibilità di mezzi di trasporto della clientela e delle modalità più semplici, quelle telematiche, di fruizione dei servizi bancari. Allo stato non sono in programma nuove aperture; è invece in atto un impegnativo piano di ristrutturazione e rinnovamento delle filiali secondo i criteri più evoluti dell’azienda-banca contemporanea: eliminazione di banconi, presenza di spazi aperti, organizzazione di postazioni di lavoro preordinate all’approfondimento delle necessità del cliente e alla consulenza specialistica dedicata».
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