Donadon e Cgn fermi al 66,3% H-Farm resterà a Piazza Affari
Decisivo il blocco degli azionisti di minoranza che sommano il 17,5% del capitale

Niente delisting per H-Farm. Il polo dell’alta formazione di Roncade nata come incubatore di start up (ha ancora partecipazioni interessanti in portafoglio) resterà in Borsa.
La E- Farm di Riccardo Donadon e Cgn Futuro, il gruppo di consulenza fiscale e giuslavoristica fondato da Giancarlo Broggian, che avevano lanciato l’Offerta pubblica di acquisto sulla totalità del capitale sono arrivati a detenerne il 66,32%. I risultati definitivi verranno comunque resi noti il 24 giugno.
Con questi numeri tuttavia, non è raggiunta la soglia per poter procedere a un’eventuale Opa residuale, per cui sarebbe servito il 90%, né ovviamente allo squeeze out, per cui sarebbe servito il 95%. Ma non ci sono neppure i numeri per una fusione inversa in una società non quotata togliendo così i titoli da Piazza Affari.
A bloccare la manovra per togliere il titolo da un mercato che gli offerenti ritenevano non avesse finora valorizzare bene l’azienda è stato un gruppo di azionisti di minoranza, riunitosi in un patto parasociale. Un fronte che somma il 17,5% del capitale. Tra gli impegni assunti dai pattisti c’era, tra gli altri, quello a non portare in adesione all'Offerta le azioni sindacate, fatto salvo il caso di modifica dell'Offerta stessa. Evenienza che non si è verificata. Inoltre c’era un impegno di consultazione e voto, che stabiliva anche il voto sfavorevole alla deliberazione finalizzata al delisting.
Secondo lo Statuto della società, una fusione per incorporazione di H-Farm in una società non quotata, che comporterebbe la revoca delle azioni dalla negoziazione, richiederebbe l'approvazione del 90% dei partecipanti all'assemblea.
Donadon e Cgn Futuro avevano anche riaperto il periodo di adesione all'Opa, terminato ieri. La decisione ultima era stato comunque preannunciata, sarebbe stata quella del mercato. Tanto che lo stesso Donadon aveva detto circa una settimana fa: «Abbiamo superato il 65%, abbiamo prorogato di cinque giorni l’Opa. Non abbiamo intenzione di valutare alternative nel caso in cui non si dovesse arrivare alla soglia per il delisting».
Per cui il titolo H-Farm resterà quotato a Piazza Affari, sebbene con una maggioranza di due terzi in mano a due azionisti. Il blocco degli azionisti di minoranza crede nella nuova missione industriale di H-Farm e dato l’esito dell’Opa è possibile che ci sia un’apertura al dialogo nei loro confronti.
H-Farm nel primo semestre 2023/2024 ha riportato un valore della produzione pari a 19,06 milioni di euro, rispetto ai 18,53 milioni di euro contabilizzati nei primi sei mesi dell'esercizio precedente. Il risultato finale conseguito dalla società trevigiana è stato negativo per 4,24 milioni di euro, rispetto al rosso di 3,25 milioni contabilizzato nella prima metà dell'esercizio 2022-2023. A fine febbraio 2024 la posizione finanziaria netta era risultata positiva per 1,35 milioni di euro, rispetto ai 4,29 milioni registrati a inizio esercizio. —
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