Disco verde della Bce all'acquisizione di Banca Generali da parte di Mediobanca

Nuovo passo di Mps grazie a Delfin: Ops al 19,41% di Piazzetta Cuccia che in vista delle assise del 21 agosto risponde alle domande degli azionisti. Mediobanca ai soci: «Banca Generali è sempre stata target privilegiato»

Luigi Dell’olio
Piazzetta Cuccia a Milano
Piazzetta Cuccia a Milano

Disco verde della Bce all'acquisizione di Banca Generali da parte di Mediobanca. L'ok è arrivato nella tarda serata del 18 agosto e si trattava dell'ultima condizione sospensiva per procedere con l'Offerta pubblica di scambio finalizzata a rilevare il 100% di Banca Generali in cambio del 13% detenuto da Mediobanca nel gruppo assicurativo triestino. A questo punto non resta che il voto dei soci della stessa Mediobanca, atteso per giovedì 21 agosto.

In vista dell'appuntamento, la banca d'affari ha pubblicato le risposte ai quesiti posti dai soci. Considerato che l'assemblea si svolgerà da remoto, nei giorni scorsi i soci hanno avuto la possibilità di presentare domande e nella serata del 18 agosto sono arrivate le risposte.

Le domande abbracciano una pluralità di temi, non sempre pertinenti rispetto all’oggetto di discussione. Un socio chiede perché la banca non abbia chiesto la sospensione dell’Ops di Mps in attesa delle indagini della procura di Milano sul risiko bancario in atto. «Mediobanca ha segnalato, nelle opportune sedi a tutela dell’istituto e dei propri azionisti, le criticità e le incongruenze di una operazione che considera distruttiva di valore. Sta poi alle autorità competenti adottare eventuali provvedimenti e imporre le misure ritenute necessarie», rispondono dal management.

Un altro socio chiede lumi sui costi della sollecitazione al voto, con Mediobanca che fa sapere l’inesistenza di questa attività in vista dell’assise del 21. Un altro chiede di conoscere il costo dei consulenti nelle operazioni straordinarie in corso, con il management che risponde facendo riferimento «alle condizioni di mercato» per operazioni simili.

Un quesito riguarda il numero di volte in cui l’ad Alberto Nagel avrebbe incontrato il consigliere di Generali Lorenzo Pelliccioli e i contenuti delle conversazioni. Da Piazzetta Cuccia ricordano che la domanda non ha attinenza con il punto all’ordine del giorno, ma ricordano anche che «Banca Generali è sempre stata, negli anni, un target privilegiato per Mediobanca in ragione del fondamento industriale e strategico di una eventuale integrazione tra i due gruppi. Come è noto, già nel 2020 Mediobanca ha inviato ad Assicurazioni Generali proposte per una possibile integrazione», ricordano dalla banca d’affari.

Intanto crescono le adesioni all’Ops promossa da Mps all’indirizzo di Mediobanca. Le azioni consegnate hanno raggiunto il 19,41%. Si tratta di un nuovo passo in avanti importante dopo il 13,47% raggiunto il 14 agosto. Come già la scorsa settimana, a muoversi sarebbe stata soprattutto la holding Delfin degli eredi Del Vecchio, che a questo punto dovrebbe essere vicina ad azzerare la propria partecipazione nella banca d’affari, essendo partita da circa il 20%.

Secondo le indiscrezioni finanziarie, non si sarebbe ancora mosso il gruppo Caltagirone, titolare a sua volta di circa il 10% di Mediobanca e capofila dell’opposizione al management di Mediobanca insieme alla stessa Delfin.

L’offerta pubblica è iniziata il 14 luglio e terminerà l'8 settembre. A questo punto l’istituto di Siena si avvicina verso il successo, dato che lo stesso management di Mps ha indicato il 35% di adesioni come quota sufficiente per acquisire il controllo su Mediobanca, «esercitando un'influenza dominante nell'assemblea ordinaria e incidendo sul generale indirizzo della gestione». Anche se il ceo Luigi Lovaglio si è detto fiducioso sul raggiungimento del 66,6% del capitale, vale a dire la soglia di efficacia fissata inizialmente.

Non è escluso un rilancio sul prezzo da parte di Mps, finalizzato a convincere i fondi fin qui al fianco del management della banca d’affari, anche se da Siena hanno escluso la possibilità.

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