Delfin chiude l’anno dei record: l’utile raddoppia a 1,4 miliardi
La cassaforte della famiglia Del Vecchio è un impero con partecipazioni per oltre 55 miliardi di euro

Delfin archivia il 2024 come l’anno dei record. La holding lussemburghese fondata da Leonardo Del Vecchio e oggi presieduta da Francesco Milleri ha approvato il bilancio chiuso al 31 dicembre con un utile d’esercizio di 1,393 miliardi di euro, in aumento del 105% sull’anno precedente, e ricavi da dividendi pari a 1,144 miliardi, in crescita del 29%. Numeri che raccontano una crescita solida e strutturale, trainata dal rendimento delle partecipazioni strategiche e da una gestione prudente ma ambiziosa.
Il valore complessivo degli asset in portafoglio ha superato la soglia dei 55 miliardi di euro, rispetto ai 45 miliardi registrati a fine 2023, con un incremento del 31%. La dinamica conferma Delfin tra le holding private più patrimonializzate d’Europa, grazie a un portafoglio che intreccia industria e finanza: circa il 32% del capitale di EssilorLuxottica, il 17,5% di Monte dei Paschi di Siena (che controlla oltre l’86% di Mediobanca), poco meno del 10% di Generali, il 28% di Covivio e il 2,7% di UniCredit.
L’assemblea, riunitasi sotto la presidenza di Milleri, ha approvato il bilancio all’unanimità, senza deliberare la distribuzione di dividendi agli azionisti. Come da statuto, il 5% degli utili sarà invece devoluto alla Fondazione Leonardo Del Vecchio, confermando la vocazione filantropica impressa dal fondatore.
Guardando al 2025, Delfin prevede un ulteriore incremento dei flussi da dividendi e premi, con stime che indicano entrate per circa 1,2 miliardi di euro entro la fine dell’anno. Un risultato che si innesta su un trend di crescita costante e che consolida la strategia di lungo periodo perseguita dal gruppo.
«Perseguiamo la crescita con rigore, trasparenza e attenzione al futuro delle imprese, delle persone che ne fanno parte e dei paesi in cui siamo investiti», ha dichiarato Francesco Milleri, presidente di Delfin. «Desidero esprimere la mia riconoscenza all’Amministratore Delegato Romolo Bardin e all’intero Consiglio di Amministrazione per l’impegno e la dedizione con cui portano avanti il nostro percorso di crescita», ha aggiunto, sottolineando la continuità del metodo e dei valori che legano la holding all’eredità del fondatore.
«L’eredità del nostro fondatore vive non solo nei risultati, ma nel modo in cui li perseguiamo: con senso di responsabilità verso le persone e le imprese che fanno parte del nostro percorso. Gli oltre 200 mila dipendenti di EssilorLuxottica rappresentano ogni giorno la prova che la crescita economica è davvero sostenibile solo quando migliora la qualità della vita e apre la strada a un futuro migliore», ha proseguito Milleri.
Ma accanto alla dimensione industriale, Delfin resta un attore chiave nel sistema finanziario europeo. «Allo stesso tempo, nella finanza continuiamo lungo la strada tracciata da Leonardo Del Vecchio, portando modernità in un sistema che deve riuscire a evolvere e ad adattarsi a nuovi scenari competitivi. Crediamo in un sistema finanziario aperto e dinamico come elemento fondamentale per valorizzare le eccellenze produttive del paese. Delfin intende continuare a svolgere il proprio ruolo di investitore responsabile, portatore di una visione moderna in cui tecnologia, dimensione e prospettiva internazionale sono i cardini per la crescita futura».
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