Credito cooperativo, verso la fusione Patavina con Verona e Vicenza: sarà la prima bcc del Nordest

Sottoscritta la lettera d’intenti per l’avvio del progetto aggregativo tra gli istituti. L’operazione farà nascere la prima banca di credito cooperativo del Nordest 
Nicola Brillo

Bcc di Verona e Vicenza e Banca Patavina vanno verso la fusione e puntano a diventare la prima banca di credito cooperativo del Nordest. È stata resa nota ieri la sottoscrizione della lettera di intenti, per valutare l’avvio di un progetto aggregativo, da parte dei presidenti Flavio Piva (Bcc Verona e Vicenza) e Leonardo Toson (Banca Patavina). Non si arresta dunque il percorso iniziato anni fa in regione, con una serie di fusioni nel mondo cooperativo.

L’OPERAZIONE

Bocche cucite da parte dei diretti interessati, ma da quanto si apprende, si tratta di una fusione per incorporazione (della Patavina in Verona e Vicenza) giustificata da motivi industriali. «Entrambe le realtà cooperative sono sane sotto il profilo economico-reddituale e patrimonialmente solide, che costituiscono istituti di riferimento nel rispettivo territorio di insediamento, in un contesto economico-sociale tra i più dinamici del Paese», segnala una nota diffusa ieri dai due istituti.

L’operazione darebbe origine a una delle banche di credito cooperativo di maggiori dimensioni, grazie ai 56 sportelli della Bcc di Verona e Vicenza e ai 38 della Banca Patavina, in un territorio di competenza che non presenta sovrapposizioni. Si estende nelle province di Verona, Vicenza, Padova, Venezia, Treviso, Rovigo e nelle confinanti province di Trento e Mantova.

I SOCI

La compagine sociale aggregata conterebbe oltre 29.000 soci tra privati e imprese. Ora le dirigenze delle due banche si incontreranno per varare il progetto di fusione, che deve essere poi presentato agli organi competenti e alle rispettive assemblee dei soci. In caso di esito positivo degli approfondimenti richiesti, avrebbe efficacia a partire da gennaio 2024.

La Bcc con sede a Fara Vicentino (Vicenza)-Verona Cadidavid conta 411 dipendenti ed è a servizio di oltre 70 mila clienti e una base sociale arrivata a superare i 18 mila soci. L’istituto è frutto di una serie di fusioni. L’utile netto 2021 si attesta 12,2 milioni.

La Bcc Patavina ha 10mila soci, una raccolta complessiva superiore a 1,6 miliardi di euro, opera con 37 sportelli e un Centro di consulenza finanziaria a Padova. L’esercizio 2021 si è chiuso con un utile pari a 8,6 milioni di euro (+38,05% rispetto al dato dell’anno precedente). Solo pochi giorni fa, dopo 12 anni alla direzione generale di Banca Patavina, Gianni Barison ha lasciato la banca.

«Una scelta condivisa con il consiglio di amministrazione della banca», è stato spiegato. Sotto Barison, nel 2017 era nata Banca Patavina, dalla fusione di Bcc di Sant’Elena (fondata nel 1899) e Bcc di Piove di Sacco.

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